Nell’ultimo nostro editoriale sul lungo periodo di qualche giorno fa avevamo prospettato, in un’ottica di previsioni meteo stagionali, l’ipotesi di un’azione fredda continentale che avrebbe puntato buona parte dell’Europa centrale e con buona probabilità anche il Mediterraneo e l’Italia dopo metà mese e per la seconda parte di febbraio. Le considerazioni verso questa ipotesi circolatoria, caratterizzata da correnti fredde provenienti dal settore artico-russo e dirette verso le aree centrali del continente, sono conseguite alla nostra consueta indagine sui parametri teleconnettivi, quelli unici in grado di dare indicazioni di massima sul possibile comportamento dell’atmosfera nel lungo periodo. A distanza di alcuni giorni da quelle considerazioni e sulla base di nuovi aggiornamenti ultimissimi da parte dei centri di calcolo, in primis di quello europeo ECMWF, confermiamo a oggi questa tendenza che dovrebbe compiersi nel corso della seconda parte di febbraio. Continuiamo a rilevare, infatti, un indice AO sempre negativo per tutto il mese di febbraio e ciò significherebbe un Vortice Polare sempre debole, poco incline a compattarsi e, piuttosto, in assetto tale da comportare ricorrenti ondulazioni fredde verso le medie e basse latitudini.
Questo dato appare piuttosto scontato, ma affinché le previsioni meteo si orientino verso un freddo all’indirizzo del Mediterraneo centrale e dell’Italia, è necessario che almeno altri due tasselli vadano al posto giusto. Ed è proprio dai forecasts relativi agli altri due indici descrittivi, la NAO e il PNA, dai quali desumiamo, per di più con conferma rispetto alle precedenti proiezioni, che possano effettivamente compiersi le condizioni di blocco tali da indirizzare i movimenti retrogradi continentali verso l’Europa centrale e anche verso l’Italia. Entrambi questi ultimi indici sono attesi virare da negativi verso territorio neutro o anche debolmente positivo, da metà mese e con maggiore decisione nel corso della terza decade di febbraio e nella prima di marzo. Una progressiva ripresa di tensione barica sul medio-alto Atlantico, conseguente alla neutralità o leggera positività degli indici NAO e PNA, sono fortemente predisponenti blocchi anticiclonici medio-alti tra l’Oceano e il Centro Nord Europa con masse d’aria fredda continentale in movimento da Est e in spostamento verso le latitudini medie o anche medio-basse europee. Insomma, nel prosieguo stagionale, la circolazione a scala continentale potrebbe ripetutamente assumere connotati freddi da Est, con diverse occasioni per una recrudescenza invernale, anche per il Mediterraneo centrale e per l’Italia. Ribadiamo che, in queste indagini, la tempistica è sempre molto aleatoria, non si è in grado di cogliere, in termini di previsioni meteo, una data precisa circa l’inizio di queste manovre e quando esse potrebbero essere più esasperate. In linea di massima, le fasi di maggiore recrudescenza invernale potrebbero compiersi a partire da metà mese, poi nel corso della terza decade di febbraio e anche nella prima decade di marzo. La redazione di MeteoWeb continuerà a monitorare l’evoluzione del tempo nel lungo periodo, apportando periodici aggiornamenti.