A margine della presentazione di uno studio validato e aggiornato sugli effetti del vaccino Oxford/AstraZeneca, il professor Andrew Pollard, responsabile del progetto vaccinale nel celebre ateneo britannico, ha ribadito che l’efficacia del siero – rivelatasi finora “di enorme impatto” contro la trasmissione del ceppo originario del virus, ma significativa anche contro la cosiddetta variante inglese – non presenta al momento differenze rilevanti nei risultati relativi alla copertura immunitaria tra adulti sotto i 55 o i 65 anni e pazienti più anziani.
Rispondendo a una domanda sulle limitazioni decide da Paesi come Italia, Francia o Germania alla somministrazione del vaccino AstraZeneca sugli over 55 o 65, Pollard ha ricordato che tutte le principali autorità di regolazione che hanno finora espresso un giudizio ne hanno autorizzato l’uso senza restrizioni di età.
“E’ vero che al momento abbiamo meno dati relativi alle persone più anziane, e che la gente può quindi avere meno certezza sul livello di protezione (per quella fascia di età), ma i dati che abbiamo ci danno tutti una risposta immunitaria buona sugli anziani, analoga a quella degli adulti più giovani,” ha affermato Pollard. “Io penso di poter dire che siamo fiduciosi di verificare una buona protezione in tutti i gruppi di età” con l’accumularsi dei dati, e “credo che i regolatori globali condividano questo punto di vista“.