Sono stati chiamati “primule” e il Commissario straordinario Domenico Arcuri li aveva presentati come luoghi innovativi per la vaccinazione di massa contro SARS-CoV-2 in Italia. Invece i padiglioni a forma di fiore potrebbero essere presto sostituite da tende militari, della Protezione civile e spazi della Croce Rossa, ma anche da palestre o stadi, col nuovo governo e in vista della scadenza del mandato di Arcuri per fine marzo.
Le primule, disegnate dall’archistar Stefano Boeri, avrebbero dovuto essere collocate in 1.500 piazze italiane. Il bando, in scadenza inizialmente il 27 gennaio e dal valore di 8,59 milioni di euro per almeno 21 padiglioni, uno per Regione o provincia autonoma, è stato prorogato al 3 febbraio (31 le aziende candidate) modificandone i termini: sono passati da 30 a 45 i giorni per il completamento e la consegna dei padiglioni “al fine di garantire la partecipazione del più ampio numero di imprese”, come scritto nelle motivazioni. Ma ora il futuro delle “Primule” è incerto. I dubbi riguardano anche la sicurezza: in soli 40 metri quadri dovrebbero sostare 20 persone in sala d’attesa, con 1 solo bagno a disposizione per 18 operatori sanitari. A rischio le norme di sicurezza anti-Covid.
“Abbiamo le nostre strutture e 1.500 farmacie pronte, ci servono vaccini e non primule”, hanno fatto sapere dalla Regione Lazio nei giorni scorsi. Il Governatore della Liguria, Giovanni Toti, ha spiegato: “Non stiamo aspettando nessuna primula, casomai altre dosi”. Il Presidente del Veneto, Luca Zaia, punterebbe invece su palestre e stadi come luoghi per le vaccinazioni.
Domenico Arcuri è anche l’autore del piano vaccinale italiano, che però potrebbe cambiare già nelle prossime ore. Secondo indiscrezioni di stampa, infatti, il Commissario straordinario per l’emergenza sanitaria potrebbe essere “commissariato”, affiancato da un’altra figura. Circolano già alcuni nomi: da quello di Agostino Miozzo, 68 anni, medico e coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, a quello di Guido Bertolaso, fresco di nomina di commissario per l’emergenza Covid in Lombardia, che aveva già gestito (a titolo gratuito) l’allestimento dell’ospedale in Fiera a Milano ed ex numero 1 della Protezione Civile; non è escluso neppure il coinvolgimento dell’attuale capo del Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, 57 anni, uomo delle emergenze e dei conti.