Il sito archeologico di Stonehenge è ancora avvolto dal mistero, ma sulla sua origine e sul suo utilizzo emergono ora nuovi particolare che potrebbero fare luce su uno dei luoghi più misteriosi del mondo. Dal Galles, infatti, arriva un nuovo indizio utile a comprendere l’origine di Stonehenge, la cui costruzione sarebbe cominciata nel 3.000 a.C, nel tardo neolitico. Gli archeologi hanno rinvenuto i resti più antichi di cerchi di pietre, in parte successivamente smantellati e ricostruiti a 240 km di distanza, nella pianura di Salisbury, nel Wiltshire. A spiegare questa affascinante ipotesi, che vedrebbe Stonehenge avere origine nel Galles, è il quotidiano britannico Guardian, dopo le ultime scoperte degli esperti sul sito di Waun Mawn, sulle colline di Preseli, a Pembrokeshire.

Dallo studio dei resti sono emerse molte similitudini, e non semplici coincidenze, con le costruzioni odierne di Stonehenge. Il cerchio gallese, ritenuto il terzo piu’ grande in Gran Bretagna, ha un diametro di 110 m, ovvero identico al fossato che circonda Stonehenge, ed entrambi sono allineati all’alba del solstizio di mezza estate. Tra gli elementi di prova individuati dagli archeologi che ricollegano i due siti, il fatto che molti dei monoliti di Stonehenge, patrimonio mondiale dell’umanità, sono dello stesso tipo di roccia di quelli che rimangono ancora nel sito gallese. E una delle pietre blu di Stonehenge ha una sezione trasversale insolita che corrisponde a uno dei buchi lasciati a Waun Mawn, suggerendo che il monolite era originariamente parte del cerchio di pietre nelle colline di Preseli, prima di essere spostato.
E’ già noto che le pietre blu più piccole che furono usate per la prima volta per costruire Stonehenge furono trasportate per 240 km dal Pembrokeshire. Questa nuova scoperta, però, porterebbe alla conclusione che le pietre blu di Waun Mawn potrebbero essere state spostate durante la migrazione degli antichi popoli della regione di Preseli, che portarono con sè anche i loro monumenti, come segno della loro identità ancestrale. Successivamente questi popoli avrebbero ricostruito il sito proprio a Stonehenge, monumento più famoso al mondo.
Le indagini archeologiche nell’ambito del progetto di ricerca Stones of Stonehenge, guidato dal professor Mike Parker Pearson dell’University College di Londra, hanno precedentemente scavato due cave di pietra blu nelle colline di Preseli. La loro scoperta che le pietre blu fossero state estratte prima che il primo stadio di Stonehenge fosse costruito nel 3000 a.C. spinse il team a riesaminare le vicine pietre di Waun Mawn per vedere se si trattava del sito di un cerchio di pietre fornito dalla cava e successivamente spostato. Nel sito gallese rimangono solo quattro monoliti, ma nel 2018 uno scavo archeologico ha rivelato dei buchi dove precedentemente sarebbero state collocate le pietre, mostrando che quelle rimanenti facevano parte di un cerchio più ampio di 30-50 pietre. E la datazione scientifica del carbone e dei sedimenti dei buchi rivela che è stato costruito intorno al 3.400 a.C.