Arriva dalla Germania una notizia sconvolgente: un gruppo di suore vendeva bambini a pedofili, politici e preti in cambio di denaro. Si tratta di episodi accaduti negli anni 60/70 e a rivelarli è stato uno dei ragazzi abusati: come spiegato dal Messaggero il testimone avrebbe raccontato come circa 40 suore di un convento a Spyra, obbligavano bambini con problemi, a loro affidati, ad avere rapporti con pedofili, il tutto in cambio di soldi. Più di 100 le violenze subite dal testimone quando risiedeva nel collegio: numeri davvero sconcertanti, da brividi, che rendono l’idea della gravità della vicenda.
La dinamica
Come funzionava lo scambio? Il bambino veniva trasportato a forza nella casa del prete una o due volte al mese dalle suore che ricevevano denaro in cambio del ‘favore’ e fornivano anche bevande a chi prendeva parte alle violenze. Gli episodi non si limitavano ‘solo’ ai preti: diverse persone hanno infatti raccontato di orge con politici locali e prelati tra cui anche il vicario generale della diocesi dell’epoca. Uno shock per il vescovo attuale, monsignor Wiesemann, che ha deciso di prendersi un anno sabbatico.
Richiesta di risarcimento
Sono 15, ad oggi, le vittime che hanno testimoniato e che hanno raccontato le violenze subite da bambini. Tra loro, K. Haucke, che oggi ha 63 anni, ha chiesto un maxi risarcimento all’Ordine delle Suore del Divino Redentore e alla Chiesa, che però si rifiuta di risarcire le vittime con cifre a sei zeri. I vescovi sarebbero disposti ad una somma di 50 mila euro per vittima.