“Queste persone avrebbero bisogno solo di un booster, quindi di un’unica dose, ed e’ inutile vaccinarle con due dosi come si fa invece per le persone che non abbiano avuto un’infezione confermata”. Risponde cosi’ il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza, intervistato dall’agenzia Dire a margine della conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio settimanale della Cabina di Regia sull’ipotesi di somministrare una sola dose di vaccino a chi ha gia’ contratto l’infezione ed e’ guarito da oltre sei mesi, di cui si parla gia’ da tempo in Europa ma che potrebbe concretizzarsi anche in Italia. Restano pero’ due passaggi chiave: da quando iniziare a contare i sei mesi? E poi, la dose unica va somministrata solo ai sintomatici o anche a chi non ha avuto sintomi? “Credo che l’idea sia quella di vaccinare quelle persone che abbiano avuto un’infezione con o senza sintomi, confermata all’epoca, e dopo almeno sei mesi- risponde Rezza alla Dire- Questo perche’ nei primi sei mesi probabilmente sono molto protette e dopo sei mesi potrebbero non essere protette piu’ dall’infezione naturale”.