La balena

Tutto sulla balena: etimologia, caratteristiche e curiosità
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La balena, dal latino balena, dal greco phálaina, è un mammifero marino dell’ordine dei cetacei di grossa mole, con sfiatatoio nella parte alta del capo, presente negli oceani freddi, prototipo della famiglia dei balenidi. Per quanto riguarda la zoologia,il termine balena viene comunemente usato per quasi tutti i cetacei marini, come le balenottere, che sono i più grandi mammiferi conosciuti, le megattere, ecc…

Le balene possono raggiungere 25 metri di lunghezza e 150.000 kg in peso,hanno il corpo tozzo, grosso e tondeggiante, alquanto assottigliato verso la pinna caudale, che è orizzontale e biloba, e privo di pinne dorsali; sono provviste di grandi occhi, di sfiatatoi stretti e conformati a S e di pinne pettorali massicce e larghe. Sotto la pelle si trova uno spesso strato adiposo (dai 20 ai 40 cm), da cui si estrae un olio usato in saponeria e nella filatura della iuta; sulla gola e sul petto, a differenza delle balenottere, mancano le pieghe cutanee. Le mascelle hanno contorno ellittico e portano circa trecento lamine cornee per ogni lato; i rami della mascella inferiore sono arcuati e uniti solo da un legamento tendineo.

Per nutrirsi, le balene riempiono di acqua la bocca enorme, introducendovi così una grande quantità di piccoli pesci, molluschi e crostacei; poi, dopo averla chiusa, con la lingua spessa e adiposa che funziona da pistone, espellono l’acqua attraverso i fanoni, che funzionano come le maglie di una rete, trattenendo le piccole prede. Le balene dell’Oceano Antartico si nutrono soprattutto di una sorta di gamberetto (l’Euphausia superba), che vive in folti banchi.Sono animali socievoli che prediligono le regioni settentrionali dell’Oceano Antartico e del Pacifico; compiono migrazioni periodiche in relazione con lo scioglimento dei ghiacci e generano un solo individuo alla volta, raramente due. Il balenotto, che misura in media 6 m di lunghezza e pesa circa 6 t, viene allattato dalla madre per sette mesi. Le balene possono rimanere immerse per più di 15 min. talvolta fino a 30 min. e quando vengono alla superficie aprono le narici, emettendo un getto di aria calda e umida che condensandosi assume l’aspetto di uno zampillo d’acqua.

La balena più grande è la balena polare (Balaena mysticetus) della Groenlandia, che può raggiungere i 25 m di lunghezza; la balena dei Baschi (Balaena glacialis), caratterizzata da una grossa escrescenza sulla parte anteriore del capo, si trova intorno all’Islanda e all’America del Nord; specie più rara è la balena australe (Balaena australis), che viene talora cacciata attorno alla Georgia Australe.

La caccia alla balena non si pratica più, come ai tempi della navigazione a vela, per mezzo di barche manovrate a remi sulle quali prendevano posto i cacciatori armati d’arpioni a mano. Oggi si effettua con flotte che comprendono: una nave-officina, una decina di navi baleniere, una nave-frigorifero e una nave- cisterna. Le balene che sono state uccise vengono successivamente issate, a bordo della nave-officina dove si procede al loro sezionamento per mezzo di seghe meccaniche e al trattamento dei singoli pezzi al fine di estrarne i prodotti utilizzabili.

La regolamentazione della caccia alla balena, resa necessaria dalla minaccia di estinzione della specie, è stata oggetto di una convenzione internazionale stipulata a Washington il 2 dicembre 1946 (perfezionata poi nel settembre 1958) fra i rappresentanti di diciannove nazioni.

I controlli e le sanzioni che in seguito si sono succeduti sono culminati nella proposta (1982), da parte di una commissione internazionale, della graduale cessazione della caccia alla balena. Inizialmente un gruppo piuttosto consistente di paesi si era dichiarato contrario; tuttavia l’anno successivo molti di essi avevano ritirato le loro obiezioni. Ancora oggi alcuni Stati non hanno accettato le restrizioni imposte alla caccia alla balena, in particolare Norvegia e Giappone hanno ripreso la caccia costiera nel 1993. Nello stesso anno la CBI (Commissione baleniera internazionale, costituita nel 1946) ha proibito la caccia alle baleneoltre il 40° parallelo sud. Per contribuire alla cessazione di questa caccia, dal 1982 nei paesi della Comunità Europea è stata proibita l’importazione dei prodotti derivati.

La caccia alla balena non si pratica più, come ai tempi della navigazione a vela, per mezzo di barche manovrate a remi sulle quali prendevano posto i cacciatori armati d’arpioni a mano. Oggi si effettua con flotte che comprendono: una nave-officina, o nave-appoggio, una decina di navi baleniere, o cacciatrici, una nave-frigorifero e una nave- cisterna.

Dopo che i cetacei sono stati individuati con il radar, e talvolta anche con l’aiuto di idrovolanti con base sulla nave officina, ogni baleniera attacca un animale col cannone lancia- arpioni di cui è armata. La balena, appena colpita, si immerge immediatamente, trascinandosi dietro il cavo che è attaccato all’arpione.

Facendo marcia indietro, la nave da caccia oppone resistenza alla trazione della balena che alla fine, stremata dallo sforzo, è costretta a risalire in superficie per respirare. A mano a mano che il cetaceo perde le sue forze, la baleniera gli si accosta sempre più, fin che è possibile dargli il colpo di grazia. Si passa quindi attorno alla coda della balena un ormeggio per poterla rimorchiare; poi si inietta aria compressa nello stomaco del cetaceo per impedirgli di affondare. Le balene che sono state uccise vengono successivamente issate, grazie a un piano inclinato, a bordo della nave-officina dove si procede al loro sezionamento per mezzo di seghe meccaniche e al trattamento dei singoli pezzi al fine di estrarne i prodotti utilizzabili.

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