Riaprono le scuole in presenza in tutt’Italia dal 7 aprile: in zona rossa dagli asili alla prima media, in arancione fino alla terza media e anche le superiori al 50%. L’ha deciso il governo guidato da Mario Draghi nel nuovo decreto sulla pandemia che sarà votato oggi in Consiglio dei Ministri. La scelta sulla riapertura delle scuole, stavolta, è definitiva e nel decreto c’è una norma che vieta espressamente a governatori e sindaci di poterle chiudere, fino alla prima media, in qualsiasi eventuale condizione epidemiologica e in base a qualsiasi situazione del territorio. La scelta è arrivata dopo gli enormi disagi provocati dalle chiusure delle scorse settimane soprattutto a bambini e studenti, privati della loro vita sociale ed educativa, e alle famiglie dei genitori lavoratori, costretti ad assistere i figli nella didattica a distanza. Una vera e propria follìa, se consideriamo che sono sempre più numerose le evidenze scientifiche che dimostrano che l’apertura delle scuole non aumenta il rischio del contagio, che le scuole non sono un vettore del virus e che non c’è alcun beneficio epidemiologico dalla chiusura degli istituti scolastici.
Finalmente, almeno su questo punto, il Governo fa una scelta di campo forte e chiara, supportata dalle evidenze scientifiche, e frena i protagonismi di molti sindaci e governatori che hanno speculato sulle preoccupazioni della gente per incrementare il proprio consenso, sulla pelle dei cittadini e soprattutto dei bambini.