Scoperto l’esopianeta Gliese 486 b, una super-Terra calda e vicina: potrebbe essere la “Stele di Rosetta” per gli studi delle atmosfere aliene

L’esopianeta Gliese 486 b è una super-Terra che ruota intorno ad una debole nana rossa ad appena 26 anni luce dalla Terra: è circa 1,3 volte più grande e 2,8 volte più massiccio del nostro pianeta
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Un nuovo pianeta alieno, appena scoperto, potrebbe aiutare gli astronomi a comprendere meglio le atmosfere dei pianeti rocciosi. L’esopianeta Gliese 486 b ruota intorno ad una debole nana rossa ad appena 26 anni luce dalla Terra ed è circa 1,3 volte più grande e 2,8 volte più massiccio del nostro pianeta, secondo un nuovo studio. Gliese 486 b è una super-Terra che ruota intorno alla sua stella madre una volta ogni 1,47 giorni terrestri e passa davanti a questa stella dalla nostra prospettiva. Gliese 486 b è, quindi, il terzo pianeta alieno transiente più vicino conosciuto e il più vicino che orbita una nana rossa con una massa misurata.

Inoltre, è stato scoperto che Gliese 486 b ha una temperatura superficiale di circa 430°C, probabilmente abbastanza fredda da supportare un’atmosfera e abbastanza calda affinché l’atmosfera sia studiata da lontano. Questa combinazione “di caratteristiche fisiche e orbitali di Gliese 486 b lo rende la “Stele di Rosetta” per le indagini atmosferiche degli esopianeti rocciosi”, commenta Trifon Trifonov, del Max Planck Institute for Astronomy di Heidelberg e autore principale dello studio, pubblicato sulla rivista Science. La Stele di Rosetta, scoperta nel 1799, ha permesso agli archeologi di tradurre i geroglifici egiziani per la prima volta.

Trifonov e colleghi hanno individuato Gliese 486 b utilizzando lo spettrografo CARMENES, installato sul telescopio da 3,5 metri del Calar Alto Observatory in Spagna. CARMENES trova i pianeti attraverso il metodo della velocità radiale, notando leggere oscillazioni nel moto di una stella causate dalla spinta gravitazionale di un pianeta orbitante. Lo strumento ha rilevato tale oscillazione con Gliese 486, che si ripete ogni 1,47 giorni terrestri.

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Il team ha poi studiato Gliese 486 con il telescopio Transiting Exoplanet Survey Satellite (TESS) della NASA. Come suggerisce il suo nome, TESS trova pianeti transienti segnalando i minuscoli cali di luminosità che si verificano quando passano davanti alle loro stelle madri dalla prospettiva del telescopio. TESS ha visto un calo di luminosità con Gliese 486 e il tempo di 1,47 giorni corrispondeva, confermando la presenza di un pianeta alieno nel sistema. Trifonov e il suo team hanno poi caratterizzato Gliese 486 b utilizzando i dati di TESS e CARMENES, così come le informazioni da un altro spettrografo noto come MAROON-X, installato sul Gemini North Telescope alle Hawaii.

Per esempio, hanno determinato la massa del pianeta dai dati della velocità radiale e le sue dimensioni dalle osservazioni dei transiti. Gli esperti hanno così scoperto che la densità di Gliese 486 b è di circa 7 grammi per centimetro cubo (paragonabile ai 5,5 grammi al centimetro cubo della Terra). L’esopianeta, dunque, probabilmente ha una composizione di silicati di ferro simile a quella della Terra, scrivono i ricercatori nel loro studio. La temperatura superficiale, tuttavia, è più vicina a quella di Venere, quindi Gliese 486 b non è un grande candidato per la vita così come la conosciamo, dice Trifonov, che immagina un mondo “caldo e secco, con vulcani e fiumi di lava incandescente”.

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Inoltre, poiché l’orbita è così stretta, Gliese 486 b probabilmente è in rotazione sincrona, ossia mostra sempre la stessa faccia alla sua stella madre, proprio come la luna fa con la Terra. Quindi l’esopianeta potrebbe avere un lato diurno estremamente caldo e un lato notturno molto più freddo, che rappresenterebbe un altro possibile impedimento alla vita come la conosciamo.

Ma ci sono grandi ragioni per essere entusiasti per la scoperta di Gliese 486 b. Per esempio, la sua vicinanza alla Terra e altre sue caratteristiche lo rendono un grande laboratorio per imparare di più sulle atmosfere dei pianeti. “Le future osservazioni di Gliese 486 b ci aiuteranno a comprendere quanto i pianeti rocciosi possano mantenere le loro atmosfere, di cosa sono fatti” e come sono influenzati dalla radiazione stellare, spiega Trifonov. Il miglior candidato per eseguire queste osservazioni è il James Webb Space Telescope della NASA, che dovrebbe essere lanciato entro il 2021. “Appena il James Webb Space Telescope diventerà operativo, potremmo pianificare le osservazioni di Gliese 486 b. Parlando in maniera ottimistica, in circa 2,5-3 anni da ora, potremmo sapere se il pianeta ha un’atmosfera o no e se sì, quale sia la sua composizione”, conclude l’esperto.

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