Dopo la frana che ha coinvolto parte del cimitero di Camogli, in Liguria, facendo precipitare in mare e sugli scogli oltre 200 bare, proseguono a rilento le operazioni di recupero. Oltre ai due recuperati al largo di Genova, sale a 23 il bilancio dei feretri recuperati in mare dopo le due salme ritrovate oggi, mentre alcuni resti umani riemergono dai fondali di Camogli.
I palombari del Comsubin, nonostante l’alta specializzazione e l’attitudine a operare in situazioni critiche, non riescono a dare un’accelerata alle operazioni che si rivelano lunghe e complesse. Si tratta, infatti, di legni parzialmente deteriorati o incastrati con le parti zincate piene d’acqua che portano il peso delle bare a diversi quintali da sollevare.
Oggi sono stati rimossi quasi totalmente i feretri all’interno dei loculi posizionati sul ciglio della falesia e ne prosegue la demolizione. E’ stata completata l’imbragatura della cappella bianca propedeutica alla demolizione e allo spostamento degli otto feretri contenuti al suo interno. Operazioni queste necessarie per le operazioni in sicurezza a mare e per potersi avvicinare alla costa con mezzi e uomini per rimuovere la falesia crollata.