La NASA ha condotto il secondo grande test del suo nuovo potente razzo, e questa volta ha preso fuoco (solo un po’).
Il test del Core Stage dello Space Launch System (SLS) si è svolto nel tardo pomeriggio di giovedì, presso il sito della NASA in Mississippi, in una struttura progettata per mantenere ferma al suo posto la potente macchina mentre i suoi motori sono in funzione.
È stato il 2° tentativo dell’agenzia di testare il Core Stage di SLS dopo che il 16 gennaio il precedente si è concluso con un’interruzione appena 67,7 secondi dopo l’inizio, a causa del “guasto di un componente importante“. Questa volta, la NASA aveva detto di sperare di fare funzionare i motori per almeno 4 minuti per raccogliere dati: il test è durato più di 8 minuti. Visibile in una delle telecamere che registrava le operazioni anche un piccolo incendio che la NASA ha attribuito a un nastro utilizzato nell’area dei motori, che ha inaspettatamente preso fuoco.
“Se il nastro si surriscalda, lo strato adesivo sotto la superficie del nastro inizia a bruciare, e lo abbiamo visto chiaramente,” ha affermato un commentatore della NASA durante il webcast. “Ma non è stato nulla che ha provocato l’arresto anticipato, e questa è stata davvero una buona notizia“.
Il prossimo passo della NASA è fissare i motori Core Stage al resto dell’SLS e farlo volare nello Spazio per la prima volta. L’agenzia ha spiegato che prevede inizialmente di inviare l’SLS intorno alla Luna, senza equipaggio, anche se non c’è una data precisa per questa missione e il progetto SLS è stato soggetto a ritardi in passato.
A lungo termine, l’obiettivo di SLS è quello di fungere da piattaforma per le missioni Artemis: un progetto per costruire una stazione spaziale in orbita attorno alla Luna e utilizzare quella stazione come “gateway” per far atterrare gli astronauti sulla superficie lunare.
L’SLS, alto 98 metri, non è grande quanto i razzi Saturn V (111 metri) che trasportavano gli astronauti delle missioni Apollo sulla Luna negli anni ’60, ma il nuovo motore è molto più potente: produce circa il 15% in più di spinta durante il decollo ed è un cargo complessivamente più efficiente.