Sars-Cov2, procuratore Siracusa: “Militare morto? Indaghiamo sull’intera filiera del vaccino, no alla psicosi”

Sono dieci gli indagati dopo la morte del militare, ma il procuratore assicura: "E' un accertamento dovuto, io mi sono vaccinata ieri con Astrazeneca"
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Spero che non si crei una psicosi collettiva sulla morte del militare. Noi, allo stato attuale, abbiamo solo il dato cronologico di coincidenza: cioè il vaccino inoculato quel giorno al militare e il decesso avvenuto nella notte. Ma non abbiamo altri elementi. Li potrà fornire solo l’autopsia. Il nostro è un accertamento dovuto“. E’ quanto dichiarato all’Adnkronos da Sabrina Gambino, procuratore di Siracusa che coordina l’inchiesta sulla morte di Stefano Paternò, il sottufficiale della Marina militare avvenuta per un arresto cardiaco il giorno dopo essersi sottoposto alla prima dose di vaccino AstraZeneca. Sono dieci gli indagati. “Abbiamo solo l’individuazione di carattere assolutamente preliminare e precauzionale“, precisa il magistrato.

Il lotto di AstraZeneca è composta da migliaia di fiale ed è distribuito in tutta Europa. “La famiglia ha fatto un esposto e ha chiesto accertamenti, da qui l’apertura dell’inchiesta“, dice ancora Sabrina Gambino. “Si faranno anche accertamenti sul lotto del vaccino. La Procura sta indagando sull’intera filiera. Non sappiamo cosa è accaduto”. “Potrebbe rivelarsi inesistente un nesso di causalita tra il vaccino e il decesso, ma potrebbe essere stata solo una coincidenza”. “Vorrei che sia chiaro che noi procediamo in via precauzionale – spiega ancora Gambino – l’unico dato di cui disponiamo è la coincidenza cronologica“. Secondo la famiglia, il militare non avrebbe sofferto di altre patologie: “Ma potrebbero emergere in sede di autopsia“, aggiunge il procuratore. “Io mi sono vaccinata ieri con il vaccino AstraZeneca, ho avuto solo qualche linea di febbre. Ma ora sto bene e sono in ufficio al lavoro”, conclude.

“In questa fase stiamo cercando ci capire cosa è successo senza escludere niente come facciamo sempre – aggiunge il PM Gaetano Bono, che coordina l’inchiesta con la Procuratrice Sabrina Gambino e vaccinato nello stesso giorno in cui ha ricevuto la denuncia della famiglia di Paternò – Si indaga a 360 gradi cercando di cogliere tutte le eventuali responsabilità”. “Siccome bisogna fare l’autopsia stiamo aspettando di vedere quali sono le persone indagabili, sto aspettando di vedere la lista per capire se iscrivere nel registro degli indagati per dare poi la possibilità agli indagati di partecipare all’autopsia”. E sottolinea: “Non si può escludere anche l‘errore umano, occasionalmente uno sbaglio nella somministrazione, o uno sbaglio a vari livelli di responsabilità. Fare fughe in avanti è sbagliato, non si devono fare. Per precauzione si è deciso di sequestrare tutti i lotti sospetti per evitare che una sola persona potesse riportare danni gravi, siccome non lo sappiamo bisogna farlo precauzionalmente”.

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