L’Islanda è alle prese con un forte sciame sismico nella Penisola di Reykjanes, nella parte sudoccidentale del Paese, che potrebbe causare un’eruzione vulcanica. Dal 24 febbraio, giorno in cui è iniziato lo sciame sismico, le autorità islandesi monitorano attentamente la situazione.
Ieri, domenica 14 marzo, oltre 3.000 terremoti sono stati localizzati nella Penisola di Reykjanes. Il più forte ha avuto magnitudo 5.4 ed è stato rilevato appena ad ovest di Nátthagi alle ore 14:15. La scossa è stata ampiamente avvertita nell’area, come dimostrano i video in fondo all’articolo. Sulla costa sudoccidentale, inoltre, il sisma ha provocato la caduta di alcune rocce. Le scosse di magnitudo superiore a 3 sono state 28 nella giornata di ieri, la maggior parte delle quali nei pressi del vulcano Fagradalsfjall, sotto il quale si sta accumulando il magma che potrebbe presto dare origine ad un’eruzione fissurale.
“Gli effetti del terremoto di magnitudo 5.4 potrebbero essere visti in tutto il Paese”, ha scritto in un post su Facebook l’Ufficio Meteorologico Islandese. Il terremoto non si è verificato nel luogo in cui si concentrano le scosse dello sciame sismico, ma è probabilmente il risultato diretto di un evento iniziato a mezzogiorno con un terremoto di magnitudo 4.6. Probabilmente si è trattato di un cosiddetto terremoto causato da cambiamenti di tensione. Tali terremoti sono stati molto comuni negli ultimi giorni e sono il risultato della pressione che si sta accumulando nella montagna che si sta formando a sud della Fagradals Mountain, comunica l’Ufficio Meteorologico Islandese.
Dalla mezzanotte ad ora, sono stati rilevati oltre 1.000 terremoti nella Penisola di Reykjanes, con l’area più attiva localizzata a sud del vulcano Fagradalsfjall.