Centinaia di persone hanno lasciato le coste dopo l’allerta tsunami scattata in Nuova Zelanda a seguito di un violentissimo terremoto di magnitudo 8.1 avvenuto nel mare delle isole Kermadec, dove è in atto un forte sciame sismico con scosse di magnitudo superiore a 5. La fuga in massa dalle zone costiere ha creato ingorghi stradali (vedi foto della gallery scorrevole in alto) .
La protezione civile ha esortato tutti gli abitanti della costa est di allontanarsi “immediatamente” dal mare e raggiungere località più in alto per evitare di essere travolti dalle acque in caso di tsunami. L’appello della National Emergency Management Authority ad addentrarsi il più possibile nell’entroterra o salire in aree più elevate è stato rivolto alla popolazione di Northland, East Cape e l’isola della Grande Barriera.
Lo Tsunami Center americano ha esteso l’allerta tsunami a tutto il Pacifico. Si prevedono onde anomale verso Nuova Zelanda e Australia, le isole Fiji, le Cook, le coste della Colombia, dell’Ecuador, del Costa Rica, del Messico, della Polinesia francese, di Vanuatu, del Nicaragua, di Panama, Antartide, Nauru, Cile, Perù, Bolivia. C’è stata un’allerta per la possibilità che onde di tsunami arrivassero anche alle Hawaii, ma il Pacific Tsunami Warning Center statunitense l’ha poi cancellata. Stessa decisione per Samoa.
“Un’onda da uno a 3 metri impatterà sull’insieme della Nuova Caledonia. Le persone devono lasciare le spiagge e interrompere ogni attività nautica. Non andate a prendere i bambini a scuola per non ingombrare” le strade. E’ l’appello lanciato alla radio NC 1 da Alexandre Rossignol, portavoce della protezione civile, parlando di “minaccia reale” perché l’onda, attesa verso le 10 ora locale (la mezzanotte in Italia), potrebbe “penetrare nel territorio“.
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Lo U.S. Geological Survey afferma che la scossa di magnitudo 8.1 si è verificata nell’intersezione delle placche tettoniche del Pacifico e dell’Australia e ha superato la scossa più grande registrata in precedenza nell’area, ossia un terremoto di magnitudo 8 nel 1976. Aggiunge che l’interazione tra le placche crea una delle aree più sismicamente attive del mondo, che ha registrato 215 scosse sopra la magnitudo 6 nel corso dell’ultimo secolo.
Si tratta del terremoto più forte in tutto il mondo dall’agosto 2018, quando una scossa di magnitudo 8.2 si è verificata molto in profondità sempre nel Pacifico meridionale, vicino alle Fiji. Ogni anno, si verifica circa un terremoto di magnitudo pari o superiore a 8.
“Situazione in costante evoluzione, non rientrate a casa”
La situazione in Nuova Zelanda dopo l’allerta tsunami è “in costante evoluzione”. Lo ha detto la ministra della conservazione del patrimonio naturale, Kiri Allan, in una conferenza stampa. Ringraziando i cittadini che hanno raggiunto zone più alte della costa in modo rapido, ha chiesto loro di rimanere dove sono finché non ci sarà un nuovo ordine da parte della autorità. Nell’arcipelago sono attese onde tra 1 e 3 metri che potrebbero colpire anche le zone interne.