Nella giornata odierna, i biologi della società di ricerca Necton hanno rinvenuto a Messina, sulla spiaggia di Capo Peloro, un esemplare di Caravella portoghese (Physalia physalis): gli esperti hanno avvertito in una nota che “l’organismo è ritenuto particolarmente pericoloso, pertanto, qualora passeggiando lungo le nostre spiagge se ne rinvenisse la presenza, si invita a NON TOCCARE ed a contattare la società Necton al numero 3391249021“.
Alcune segnalazioni erano giunte il mese scorso anche da Lampedusa: “Un altro esemplare di “Caravella portoghese” è stato avvistato nelle acque di Lampedusa dal personale dell’Area Marina Protetta delle Isole Pelagie, dopo quello segnalato circa 20 giorni fa,” aveva comunicato lo scorso 19 marzo il sindaco Totò Martello. “Bisogna stare molto attenti, la Caravella portoghese (che è un “sifonoforo”) è molto pericolosa, i suoi tentacoli possono provocare conseguenze anche molto serie. Oltretutto quando galleggia può essere confusa con una bottiglia di plastica o con una normale medusa: FATE ATTENZIONE, se la avvistate NON TOCCATELA ed avvisate l’AMP delle Pelagie chiamando il numero 0922.975780,” aveva avvisato il sindaco, pubblicando 2 foto dell’esemplare di Caravella Portoghese avvistato dal personale dell’Area Marina Protetta.
La caravella portoghese, a causa del suo aspetto, viene spesso scambiata per una medusa. In realtà è un sifonoforo, ossia un’aggregazione di individui specializzati collegati tra loro al punto da essere completamente dipendenti per la loro sopravvivenza. Ha dei tentacoli molto lunghi e fortemente urticanti e i suoi veleni sono tossici per l’uomo.
Non si tratta di una specie comune nei nostri mari, anche se ci sono state diverse segnalazioni nel corso degli anni: questa creatura, nel Mar Mediterraneo, non è mai riuscita a proliferare, per via della temperatura delle acque troppo bassa rispetto al suo ambiente naturale. Eppure, l’aumento dei valori medi della temperatura del mare ne sta agevolando la comparsa.
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