Riceviamo e pubblichiamo una lettera che è più che altro un grido e una richiesta di aiuto da parte di una nostra giovane lettrice. Si chiama Febe, è di Messina ma studia lingue al liceo di Trieste dove si è trasferita con famiglia. In questi mesi, come molti altri studenti, anche per lei la Didattica a distanza è stato un obbligo, per via delle disposizioni governative volte a frenare i contagi da Covid. Sul tema scuola, però, c’è discordanza di opinioni tra gli esperti, ma anche tra gli addetti ai lavori, insegnanti e dirigenti in primis.
Ma il fulcro del problema non è solo la scuola. Gli adolescenti sono sempre più isolati dal resto del mondo. I dispositivi elettronici sono, per molti, gli unici elementi di contatti con amici, compagni di scuola e conoscenti. Ma può bastare? Forse, i danni che questo prolungato isolamento ha causato ai nostri giovani sono troppo spesso sottovalutati.
Ecco la lettera che Febe ha inviato alla nostra redazione:
Ciao sono Febe, tra due mesi compio 18 anni e sono stanca.
Sono stanca di questa situazione che sembra non finire mai.
Sono stanca di stare sempre seduta sulla mia sedia gialla.
Sono stanca di “prof mi sente?”, “ragazzi vedete?”.
Sono stanca di avere delle crisi di pianto un giorno sì e l’altro pure.
Sono stanca di “ragazzi dovete essere più attivi, è un momento difficile per tutti”.
Sono stanca di vedere il mio migliore amico attraverso uno schermo quando tutti gli altri se ne fregano ed escono nonostante non si possa fare.
Sono stanca di studiare sempre.
Sono stanca di passare ore su tiktok.
Sono stanca di non poter dire “non so cosa mettermi”, visto che indosso la tuta h24.
Sono stanca di vedermi la faccia distrutta.
Sono stanca di non poter uscire con i miei amici.
Sono stanca di non poter pensare “che bella giornata, mi sa che oggi esco”.
Sono stanca di non salire su un treno da una vita ormai.
Sono stanca di non vedere il mare.
Sono stanca di non vedere i miei nonni.
Sono stanca di stare sempre a casa.
Sono stanca perché la mia adolescenza mi sta guardando e si sta chiedendo cosa io stia facendo.
Cosa sto facendo? niente, anzi sto perdendo tempo.
Ho 17 anni e il mio unico svago è andare a fare la spesa.
Mi verrebbe da urlare perché io veramente non ce la faccio più, sono arrivata a un momento in cui ho perso la voglia di fare qualsiasi cosa.
Io non mi riconosco più.
La mia vita era un casino, facevo tremila cose ed era come se il tempo non bastasse mai.
Adesso ne ho troppo.
Troppo tempo è uguale a più tempo per pensare e a me non va di pensare.
E’ un anno che penso.
Ho voglia di agire adesso.
Ciao sono Febe, tra due mesi compio 18 anni e sono stanca di sopravvivere, io voglio vivere.