Con 95 missioni lunari già pianificate nei prossimi dieci anni, appare evidente come la Luna e la presenza continuativa dell’uomo richiederanno lo sviluppo di nuovi strumenti per rendere più agevole la vita in un ambiente ostile. E in vista del ritorno dell’uomo sulla Luna con la missione Artemis della NASA, proprio nel giorno in cui ricorre il 60° anniversario del primo volo nello spazio del cosmonauta russo Juri Gagarin, arrivano notizie del primo “smartphone lunare”, che potrebbe essere italiano. L’azienda aerospaziale torinese Argotec, infatti, ha fatto sapere che è in sviluppo Ermes, un terminale che consentirà agli astronauti di comunicare con la Terra dal suolo lunare.
Come “il messaggero degli Dei” da cui prende il nome, Ermes trasmetterà dati, video e voce dalla Luna, migliorando la quotidianità delle missioni spaziali. Da tre anni Argotec, lavora ad Andromeda, una costellazione di microsatelliti che fornirà supporto voce, video e dati alle attività scientifiche, tecnologiche e commerciali lunari. Per potenziare questo servizio sta lavorando anche a Ermes, il primo terminale in grado di collegarsi a questa costellazione fornendo connessione costante ai rover, ai lander e agli uomini che opereranno sulla superficie e in orbita lunare. Ermes sarà un Lunar Smart Terminal; un innovativo dispositivo portatile dalle dimensioni ridotte che, come un telefonino terrestre, ha lo scopo di facilitare la connessione da remoto per comunicare verso Terra attraverso la costellazione satellitare Andromeda.
Un progetto ambizioso nato dall’ingegno di Argotec e approvato dalla Regione Piemonte, che ne è promotrice, con un contributo del valore di circa 4 milioni di euro. La realizzazione di Ermes ha preso il via all’inizio del 2020 e vede impegnati Argotec e una filiera tutta italiana. “Ermes rappresenta un altro tassello che si incastra alla perfezione all’interno del mosaico dei sistemi di comunicazione lunare di Argotec. Un dispositivo innovativo pensato per facilitare le connessioni live delle future missioni lunari – ha dichiarato David Avino – fondatore e Managing director di Argotec – un progetto che vede coinvolta una filiera italiana di cui siamo orgogliosi e che stiamo coltivando da tempo per incrementare la presenza del Made in Italy nello spazio”.