L’Italia riapre, dal 26 aprile OK anche a vacanze e turismo: ecco come funzionerà il pass, ma nelle Regioni gialle non servirà

L'Italia riapre il 26 aprile: spostamenti completamente liberi tra Regioni gialle, il pass per vaccinati, guariti o tamponi negativi servirà solo a chi vuole spostarsi in zone arancioni e rosse
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L’Italia riapre da Lunedì 26 Aprile: l’annuncio dato ieri dal premier Mario Draghi rappresenta la fine di un incubo anche per il settore più colpito in assoluto dalle chiusure, e cioè quello turistico. La riapertura dei locali anche la sera, seppur soltanto all’aperto, è un primo segnale importante di ripresa e la libertà dei movimenti potrà consentire alle persone di spostarsi non soltanto per motivi di necessità, ma anche per piacere e divertimento tra una Regione e l’altra, come non succedeva dallo scorso mese di ottobre. Sono passati più di sei mesi, che probabilmente a molti sono sembrati sei anni. Fatto sta che oltre ai locali della ristorazione, dal 26 aprile riaprono anche musei, cinema e teatri. Andare in vacanza, quindi, potrà avere un senso. E sarà possibile in modo semplice.

Il Governo, infatti, ha previsto un pass che verrà dettagliato nelle prossime ore per consentire a tutti coloro che sono stati vaccinati, che sono guariti dal Covid-19 o che vogliono muoversi semplicemente facendo un tampone, di spostarsi liberamente all’interno di tutto il territorio nazionale.

Il pass per i guariti: sono oltre 7 milioni

italia bandiera notte mappaE’ la prima volta che, dopo un anno dall’inizio della pandemia, si considerano i guariti dal Covid-19 tra i soggetti immuni e che quindi possono avere libertà di movimento. Meglio tardi che mai. Si tratta, secondo i dati ufficiali, di 3 milioni 218 mila persone, che però in realtà sono più del doppio considerando tutti coloro che hanno contratto il virus in modo completamente asintomatico, e quindi sono inconsapevoli di averlo avuto, e gli altri che hanno fatto i test nelle cliniche private e quindi non rientrano nel conteggio ufficiale. Le stime indicano in oltre 7 milioni gli italiani già guariti dal Covid-19, con un aumento di oltre 30 mila al giorno, quindi fino al 26 aprile ne avremo altri 300 mila in più rispetto ad oggi. Per certificare l’avvenuta guarigione servirà un apposito documento del medico di famiglia, oppure i tamponi che attestano l’esito dell’infezione (prima positivo, poi negativo), o ancora un semplice test molecolare che documenta la presenza degli anticorpi nel sangue.

Il pass per i vaccinati e il dubbio della seconda dose

galles moderna vaccinoAncora più semplice attestare l’avvenuta vaccinazione, con il documento che viene rilasciato in sede vaccinale. Il Cts dovrà sciogliere il grande dubbio: per potersi muovere tra Regioni di colore diverso (quindi rosse e arancioni), basterà aver ricevuto la prima dose o sarà un privilegio consentito soltanto alle persone vaccinate, che quindi devono aver ricevuto entrambe le dosi? E’ una differenza molto importante, perchè oggi in Italia abbiamo 4 milioni e mezzo di persone completamente vaccinate, con entrambe le dosi. Altri 6 milioni hanno ricevuto solo la prima dose. In ogni caso, a differenza dei guariti, i vaccinati sono in grandissima prevalenza persone anziane, fragili, ospiti di RSA e case di cura. Delle 14 milioni e 600 mila dosi fin qui somministrate, 7 milioni e mezzo sono andate ad over 70, che difficilmente rappresentano il target del turismo. Il paradosso è che ad essere premiati saranno quei “furbetti” che, tra i giovani, hanno “superato le file“, scatenando l’ira dello stesso premier Mario Draghi: potranno liberamente muoversi tra Regioni di colore diverso dopo aver fatto un vaccino che non gli toccava? Fermo restando che molti giovani sono stati inseriti nel piano vaccinale del precedente governo Conte, che anzichè dare la priorità alle fasce d’età aveva deciso di procedere per categorie, dalle forze dell’ordine agli operatori scolastici.

Il pass per tutti gli altri: come funzionerà il tampone

In realtà a muoversi liberamente tra Regioni di colore diverso potrà essere chiunque: basterà fare un tampone nelle 24 o 48 ore precedenti che attesti la negatività al Covid-19. Il Cts dovrà illustrare i dettagli di questo provvedimento, indicando se basterà un tampone rapido, entro quali tempi andrà fatto etc. etc. Anche se il tampone negativo non assicura che la positività possa subentrare nelle ore o nei giorni successivi dopo un eventuale contagio, si tratta da un lato di un rischio molto piccolo visto l’andamento attuale della curva epidemiologica che – di giorno in giorno – è sempre più confortante, ma anche obbligato perchè non c’è ancora e non ci sarà per molto tempo la possibilità di offrire il vaccino a tutti, quindi non si può negare alla stragrande maggioranza della popolazione di avere dei diritti che vengono invece riconosciuti ai pochi fortunati che hanno la possibilità di scegliere se inocularsi il vaccino.

Nessun pass per spostamenti tra Regioni gialle e bianche

L’aspetto più rilevante, però, è che questo pass potrebbe essere completamente inutile. Non ci sarà bisogno di nessun certificato per muoversi tra Regioni gialle e bianche, e già da lunedì 26 aprile gran parte d’Italia (almeno 15 Regioni, tra cui le più grandi e popolose) sarà già in zona gialla. In base ai parametri attuali, lo saranno Lombardia, Lazio, Campania, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte, Toscana, Liguria, Marche, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Umbria, Basilicata e Molise. Potrebbero rimanere un’altra settimana in arancione Sicilia e Calabria, che comunque confidano in un miglioramento dei dati nei prossimi giorni per tornare subito in zona gialla già dal 26 aprile, mentre le uniche che sono certe di non essere in giallo dal 26 aprile sono le tre che oggi si trovano ancora in rosso, e cioè Puglia, Sardegna e Valle d’Aosta che però sperano nell’arancione dal 26 aprile e poi nel giallo a maggio. Ecco perchè questo pass avrà un valore molto limitato, soltanto per le prime settimane delle riaperture e in pochissime Regioni, quelle che cioè non saranno gialle. Ma con l’arrivo della bella stagione, l’aumento delle temperature, delle ore di sole e la diminuzione del tasso di umidità, il trend è quello dello scorso anno e così a maggio vedremo il contagio azzerarsi e l’Italia passare tutta in zona bianca, dove cessa anche il coprifuoco. Anche il pass, quindi, in vista dell’estate, diventerà un ricordo da incubo delle restrizioni anti-pandemia.

Ricordiamo infine che per tutti i pendolari che si spostano per motivi di lavoro tra Regioni, non è necessario alcun pass perchè resta in vigore l’autocertificazione. Anche chi non è guarito e non è vaccinato, ma si sposta quotidianamente per lavorare ad esempio nello Stretto di Messina o in altri confini Regionali di colori che non saranno giallo, potrà continuare a farlo con la semplice autocertificazione come accaduto fino ad oggi, senza alcun tipo di tampone (che sarebbe irrealizzabile quotidianamente).

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