Gli italiani hanno speso circa 1,4 miliardi di euro per imbandire le tavole della Pasqua rimanendo nelle proprie case in quasi 9 casi su 10 (88%), mentre solo un 10% ha approfittato delle deroghe per uscire dalle mura domestiche nei limiti previsti: è questo il bilancio stimato da Coldiretti/Ixe’ dal quale emerge che la cucina e la tavola si classificano come il principale svago degli italiani nella Pasqua rossa blindata.
Una tendenza dimostrata – sottolinea la Coldiretti – dall’aumento del 15% della spesa rispetto allo scorso anno ma ben al di sotto dei valori del passato con ristoranti, trattorie e agriturismi aperti. Si registra peraltro l’addio forzato alle grandi tavolate del passato a causa del lockdown e dell’ingresso dell’intro Paese in zona rossa. Sono infatti in media 4 le persone che – precisa la Coldiretti – si sono sedute insieme a tavola anche se ben 2,5 milioni di persone hanno festeggiato in solitudine.
Il tempo dedicato in cucina nella preparazione dei pasti e stato in media di 1,9 ore trascorse in cucina per realizzare i vari piatti, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’, ma fra quelli che hanno scelto di dedicarsi ai fornelli c’è stato un 21% di appassionati che ha deciso di spendere da una a due ore di tempo ai fornelli e poi c’è una quota dell’11% di maratoneti della cucina che ha superato le 3 ore per portare in tavola piatti di ogni tipo. Con tutti i ristoranti chiusi per il servizio al tavolo in molti hanno fatto anche ricorso alla meal delivery che in Italia nell’ anno della pandemia ha fatto registrare un giro d’affari record in Italia per un valore di 706 milioni di euro con un incremento annuo del +19%. Una boccata di ossigeno per molte realtà della ristorazione che si è estesa anche agli agriturismi con molte strutture di Campagna Amica e Terranostra che si sono impegnate a consegnare il pranzo pasquale direttamente nelle case degli italiani lungo tutta la Penisola ma in alcuni casi si sono organizzate consegne anche per il picnic casalingo di Pasquetta. Almeno un milione di italiani secondo la Coldiretti ha infatti dovuto rinunciare alle tradizionali scampagnate e alle gite fuori porta in agriturismo nel weekend di Pasqua e Pasquetta.
Da nord a sud sono diverse le ricette che caratterizzano le diverse aree del Paese come per esempio gli gnocchi filanti in Piemonte, la minestra di brodo di gallina e uovo sodo e le pappardelle al ragù di coniglio in Toscana ma anche la corallina, salame tipico accompagnata dalla pizza al formaggio mangiata a colazione in tutto il Lazio. Se in Romagna sono di rigore i passatelli in Molise è l’insalata buona Pasqua con fagiolini, uova sode e pomodori. In Puglia – prosegue la Coldiretti – il principe della tavola pasquale è il Cutturiddu, agnello cotto nel brodo con le erbe tipiche delle Murge, in Veneto onnipresenti su tutte le tavole della festa pasquale sono le tipiche vovi e sparasi, uova sode, decorate con erbe di campo e in Trentino le polpettine pasquali con macinato di agnello.
Ci sono però anche i 5,6 milioni di italiani in povertà assoluta costretti a chiedere aiuto per mangiare in queste feste di Pasqua, un milione in più rispetto allo scorso anno con il record negativo dall’inizio del secolo, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Istat. Fra i nuovi poveri – sottolinea la Coldiretti – ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie che sono state fermate dalla limitazioni rese necessarie dalla diffusione dei contagi per Covid. A portare serenità sulle tavole di 20mila famiglie l’iniziativa promossa da Coldiretti, Filiera Italia e Campagna Amica con la partecipazione delle più rilevanti realtà economiche e sociali del Paese con l’offerta di un pacco di oltre 50 chili con prodotti 100% made in Italy.