I nei sono delle lesioni pigmentate della pelle derivanti da una crescita irregolare dei melanociti, cioè le cellule della pelle che contribuiscono a determinare il suo colore. Nella maggior parte dei casi non sono dannosi e hanno una natura totalmente benigna, a volte però possono nascondere (o trasformarsi in) qualcosa di molto pericoloso: il melanoma, uno dei tumori maligni più aggressivi.
Di fondamentale importanza è quindi la prevenzione, che può avvenire prima di tutto con una periodicamente auto osservazione, valutando l’eventuale evoluzione della lesione, per poi passare, soprattutto in caso di dubbi, al rivolgersi ad uno specialista, richiedendo la cosiddetta mappatura dei nei.
Per capire bene in cosa consiste questa analisi, abbiamo rivolto qualche domanda specifica al dermatologo Nikolay Tasev di idoctors.it.
Quando un neo diventa sospetto?
La presenza di nei di per sé non è un problema, possono presentarsi anche in numero consistente sulla superficie cutanea, così come avere grandezza, spessore e forme differenti. Quello a cui si deve prestare attenzione è il loro evolversi nel tempo.
Per semplificare l’auto osservazione, e capire a quali caratteristiche del neo bisogna prestare attenzione, si ricorre spesso alla regola dell’ABCDE:
- A sta per asimmetria: un neo benigno è generalmente circolare, se presenta una forma diversa può nascondere una natura maligna;
- B per bordi: controllare che il neo presenti un bordo netto e liscio, se frastagliato o irregolare non è un buon segno;
- C per colore: è bene che sia quanto più omogeneo possibile, cioè senza sfumature al suo interno, per non destare sospetti di malignità;
- D per dimensioni: controllare che il diametro della lesione rimanga costante e non presenti rapidi cambiamenti in spessore o larghezza;
- E per evoluzione: questo dato è da considerare in riferimento al tempo: è nella natura dei nei infatti modificarsi, farlo però troppo velocemente può essere un campanello d’allarme.
Cos’è la mappatura dei nei?
Quando si ha il sospetto su qualche neo, perché magari non risponde perfettamente a qualche punto dell’auto osservazione spiegata prima, o perché semplicemente “non piace” (spesso le donne hanno un sentore particolare per queste situazioni), è buona norma rivolgersi ad un dermatologo, che analizzando accuratamente le varie lesioni potrà dire se i sospetti siano fondati o meno. Per farlo il medico ricorre a quella che viene chiamata mappatura dei nei, che altro non è che un catturare le immagini dei nei dalla dubbia natura e controllare la loro evoluzione nel tempo.
Come si svolge la visita?
La mappatura dei nei è un’analisi indolore e innocua alla quale può sottoporsi chiunque dal momento che non ha alcuna controindicazione. Essa consente non solo di controllare efficacemente lo stato delle lesioni della pelle, anche ad uno strato non visibile ad occhio nudo, ma anche di tenere sotto controllo le lesioni sospette e valutare la loro evoluzione nel tempo.
L’esame (detto dermatoscopia o epiluminescenza) dura circa trenta minuti e può essere eseguito con due strumenti differenti, o con entrambi in momenti separati della visita:
- dermatoscopio: uno strumento ottico che permette di esaminare accuratamente la superficie cutanea ingrandendo i punti interessati da una lesione fino a 40 volte, permettendo quindi un’analisi molto dettagliata;
- videodermatoscopio: è uno degli ultimi ritrovati in questo campo, si tratta di una sorta di pistola digitale (una telecamera) con la quale si può controllare, attraverso la riproduzione dell’immagine su un monitor, ogni lesione da molto vicino, valutarne le caratteristiche e fotografare lo stato del neo in quel momento, inserendo una sorta di marcatura su di esso, per poi andare a controllarlo rapidamente nella visita successiva.
Ogni quanto sottoporsi ad una visita?
La pelle è l’unico organo che possiamo avere sempre sott’occhio e del quale possiamo controllare spesso se presenta lesioni o cambiamenti. Paradossalmente però è anche l’organo più ignorato e sottovalutato, con uno svantaggio enorme per la propria salute, soprattutto se si pensa che il melanoma è uno dei tumori maligni più aggressivi e che spesso porta metastasi al cervello che possono portare alla morte in pochi mesi. La prevenzione quindi è quanto mai importante in questo campo e converrebbe sottoporsi ad una visita dermatologica almeno una volta l’anno, soprattutto se si è nella fascia d’età 30-60 anni (più soggetta alla comparsa di melanomi), se si hanno casi di melanoma in famiglia o si è stati già colpiti da melanoma. Il momento migliore per farla è dopo l’estate, quando non si è abbronzati (nel periodo ottobre/novembre).