SARS-CoV-2, sottosegretario Costa: “Ci sono tutte le condizioni per le riaperture dal 26 aprile, il coprifuoco si potrebbe posticipare”

Il sottosegretario Andrea Costa: "Non credo che spostare il coprifuoco di un paio d’ore possa incidere sul contagio in maniera così devastante"
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Andrea Costa, sottosegretario alla Salute, è stato ospite del programma “L’imprenditore e gli altri” condotto dal fondatore dell’Unicusano Stefano Bandecchi, su Cusano Italia Tv (canale 264 dtt).
In riferimento alle riaperture, Costa ha affermato: “Da tempo si chiedeva alla politica di assumersi la responsabilità di tornare a decidere, siamo convinti che vi siano tutte le condizioni per riaprire gradualmente a partire dal 26 aprile. Le vaccinazioni stanno procedendo, un cambio di passo c’è stato, i dati dei ricoveri e delle terapie intensive stanno scendendo e continueranno ancora a scendere. E’ chiaro che da un lato ci vuole una grande responsabilità da parte dei cittadini, dall’altro ci vogliono più controlli perché è giusto sanzionare chi non rispetta le regole e continuare a far lavorare chi le rispetta. Mi auguro che non si torni più indietro, siamo convinti che da qui in poi la situazione nel nostro Paese continuerà a migliorare e si potrà continuare ad aprire sempre di più. Ci veniva chiesta una discontinuità col passato e ci siamo assunti la responsabilità di fare questa scelta, nella consapevolezza delle tensioni nella società, con categorie economiche in ginocchio che aspettavano di poter tornare a lavorare. Non è un liberi tutti, è l’avvio di un percorso graduale. Il sistema dei colori rimane invariato, laddove ci dovesse essere un aumento di contagi si tornerebbe in fascia arancione o rossa”.
Per quanto riguarda il coprifuoco, “nel momento in cui decidiamo di riaprire ristoranti all’aperto, cinema e teatri, credo sia ragionevole pensare a posticipare l’orario del coprifuoco, c’è un dibattito in corso, mi auguro che prevalga il buonsenso. Non credo che spostare il coprifuoco di un paio d’ore possa incidere sul contagio in maniera così devastante”.
Sul pubblico negli stadi, Costa ha spiegato: “Se siamo in grado di garantire il 25% l’11 giugno, bisognerebbe fare una riflessione sulla finale di Coppa Italia e magari sulle ultime due giornate di campionato, con un’affluenza del 15%”.
Sui vaccini, “tutto sommato nelle ultime settimane una certa regolarità nelle consegne c’è stata. E’ confermato che arriveranno oltre 50 milioni di dosi entro fine giugno, Pfizer ci consegnerà 8 milioni di dosi in più. Nel trimestre successivo sono previste 80 milioni di dosi. Poi ci sono già 4 aziende italiane che hanno avviato il percorso per produrre vaccini già certificati nel nostro Paese e c’è il percorso del vaccino Reithera che sta procedendo”.
Sulle scuole, “abbiamo fatto questa scelta nell’assoluta convinzione che i nostri ragazzi dovessero tornare a scuola. Ci sono studi che dicono che di per sé la scuola non è veicolo di contagio, il rischio più grande è dovuto ai trasporti. Oggi ci sarà un incontro tra governo e Regioni per condividere protocolli di accesso scaglionati in modo da garantire maggiore sicurezza. Dobbiamo capire che con questo virus dobbiamo conviverci, se noi mettiamo in sicurezza anziani e fragili e il virus dovesse circolare solo tra la popolazione giovane credo che anche questo rientri nei rischi calcolati. Dobbiamo evitare i ricoveri e i decessi”.
Infine, sulla Superlega di calcio, Costa ha precisato: “Sono contrario. Non possiamo permettere che il calcio diventi uno spettacolo legato solamente al fattore economico e ai grandi interessi che gli girano intorno. La bellezza del calcio è che ci sono competizioni aperte in cui i sogni si possono realizzare, come nel caso dell’Atalanta”.

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