Scuole aperte in estate ed è subito polemica, ma la proposta è per chi non può andare in vacanza

Se la scuola fosse aperta si potrebbe recuperare il tempo perso e si otterrebbe un altro risultato: chi non può andare in vacanza avrebbe la possibilità di svolgere diverse attività
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“Le attivita’ didattiche non si allungheranno ma termineranno, come al solito, entro la prima decade di giugno. Quest’anno pero’ diamo la possibilita’ di tenere le nostre scuole e istituti aperti al servizio del territorio su base volontaria con il coinvolgimento di associazioni di volontariato”. E’ quanto spiegato dal sottosegretario all’Istruzione, Rossano Sasso, ospite del programma TGtg su Tv2000. “E’ bello – ha aggiunto – pensare che i ragazzi che non si possono permettere le vacanze in costosi villaggi turistici possano fare attivita’ ludico-ricreative e culturali nella loro Scuola visto che ne sono stati privati per molte settimane”.

La decisione giunge, ovviamente, a seguito delle difficoltà dovute alla pandemia, a causa delle quali per molte settimane gli studenti di tutta l’Italia si sono divisi fra ben poche lezioni in presenza e diversi mesi in DAD. La didattica a distanza, utile in situazione d’emergenza, ma dannosa in caso di continuità, ha fatto emergere tutta l’arretratezza del sistema scolastico italiano. Abbiamo compreso, se ce ne fosse ulteriore bisogno, quanto il nostro Paese sia indietro a livello tecnologico rispetto, ad esempio, ad altri paesi europei. Spesso, infatti, la DaD si è rivelata più un ostacolo all’apprendimento che altro. La Didattica a distanza, nel corso dell’ultimo anno, ha fatto molto discutere e, sebbene sia auspicabile che in futuro l’Italia sia pronta a garantire l’istruzione anche in remoto, non è di certo questo il momento per continuare a far studiare bambini e giovanissimi in Dad: abbiamo ampiamente dimostrato di non esserne in grado.

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