In Italia la popolazione continua a diminuire: secondo un report dell’Istat, al 1° gennaio 2021 i residenti ammontano a 59 milioni 259mila, 384mila in meno su base annua. L’Istituto rende noto inoltre che è stato raggiunto il minimo di nascite e il massimo di decessi: 7 neonati e 13 decessi per mille abitanti. Frenati i flussi migratori con l’estero: il saldo è di +79 mila, pari a 1,3 per mille abitanti, la metà del 2019. L’età media è in ulteriore rialzo: 46 anni al 1° gennaio 2021.
Nel 2020 la pandemia da Covid-19 ha prodotto effetti non soltanto, per quanto prevalentemente, sulla mortalità ma anche sulla mobilità residenziale interna e con i Paesi esteri, arrivando a incidere persino sui comportamenti riproduttivi (nell’ultimo mese dell’anno) e nuziali: ne scaturisce un quadro globale, già di per sé fortemente squilibrato da dinamiche demografiche deboli sul versante del ricambio della popolazione, nel quale le stesse problematiche risultano accentuate e moltiplicate. Alla luce di dati molto consolidati che coprono tutto il 2020 ma che per il momento sono da considerarsi provvisori, le nascite risultano pari a 404mila mentre i decessi raggiungono il livello eccezionale di 746mila.
Per effetto del forte aumento del rischio di mortalità, specie in alcune aree e per alcune fasce d’età, che ha dato luogo a 746mila decessi (il 18% in più di quelli rilevati nel 2019), la sopravvivenza media nel corso del 2020 appare in decisa contrazione. La speranza di vita alla nascita, senza distinzione di genere, scende a 82 anni, ben 1,2 anni sotto il livello del 2019. Per osservare un valore analogo occorre risalire al 2012.