Ponte sullo Stretto, Gruppo di lavoro: “Profondi motivi per realizzarlo”. Dubbi sul tunnel, preferibile soluzione a più campate

Ponte sullo Stretto: il Gruppo di lavoro "ritiene che sussistano profonde motivazioni per realizzare un sistema di attraversamento stabile dello Stretto di Messina"
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Il Gdl ritiene che sussistano profonde motivazioni per realizzare un sistema di attraversamento stabile dello Stretto di Messina, anche in presenza del previsto potenziamento/riqualificazione dei collegamento marittimi (collegamento dinamico) pur necessario in relazione ai tempi per la realizzazione di un collegamento stabile“. Lo si legge nelle conclusioni del Gruppo di lavoro tecnico creato per valutare gli eventuali sviluppi del progetto del sistema di attraversamento stabile dello Stretto di Messina e trasmesso alle Camere dal Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini.

Il Gdl – prosegue – ritiene che la valutazione formale della utilità del sistema di attraversamento stabile dello Stretto andrà definita al termine di un processo decisionale che preveda inizialmente la redazione di un progetto di fattibilità al fine di confrontare diverse soluzioni alternative con quella di riferimento che dovrà tener conto di tutti i miglioramenti dell’attraversamenti dinamico in via di definizione”.

Per quanto riguarda i diversi sistemi di attraversamento alternativi, il Gruppo di lavoro ritiene che “per il sistema con tunnel in alveo appaiono più critiche le considerazioni sul rischio sismico, soprattutto in corrispondenza dell’attraversamento delle sponde per la presenza di estesi sistemi di faglie attive, non sufficientemente noti, che richiederebbero estese indagini geologiche e che potrebbero subire rigetti di alcuni metri, oltre all’assenza di riferimenti tecnici e normativi ed esperienze specifiche“.

Mentre per il ponte, “il sistema con ponte a più campate consentirebbe di localizzare il collegamento in posizione più prossima ai centri abitati di Messina e Reggio Calabria, con conseguente minore estensione dei raccordi multimodali, un minore impatto visivo, una minore sensibilità agli effetti del vento, costi presumibilmente inferiori e maggiore distanza dalle aree naturalistiche pregiate“. Il progetto del ponte a campata unica, invece, “andrebbe comunque adeguato ai risultati di nuove indagini, alle nuove Normative Tecniche per le Costruzioni e alle più recenti Specifiche Tecniche di Interoperabilità inerenti al sottosistema infrastruttura e sicurezza delle gallerie ferroviarie”.

Per quanto riguarda il finanziamento dell’opera, il Gruppo di lavoro ritiene “piu’ efficiente finanziare il sistema di attraversamento interamente e trasparentemente a carico della finanza pubblica, anche in relazione ai benefici diffusi che l’opera ha sull’intero Paese. Come detto dal ministro Enrico Giovannini, il ponte richiede tempo mentre le risorse del ‘Recovery Fund’ vanno impegnate per opere che siano concretamente fruibili entro il 2026, tempi impossibili per destinare questi finanziamenti alla realizzazione di strutture cosi’ imponenti. A questo proposito, al fine di destinare parte dei proventi e dei minori contributi pubblici necessari per l’attraversamento dinamico alla gestione e manutenzione dell’opera, il Gruppo di lavoro propone di valutare diversi livelli di pedaggio per autovetture, autocarri, treni locali/regionali, treni ad Alta Velocita’ e treni merci, tali da stimolare la domanda di mobilita’ e lo sviluppo socioeconomico dei territori coinvolti”.

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