Razzo cinese fuori controllo, ecco le 3 traiettorie che spaventano l’Italia: da Roma a Messina, tutte le città a rischio

Razzo cinese fuori controllo, la protezione civile ha pubblicato le tre traiettorie che spaventano il Centro/Sud Italia. I dettagli
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Sono tre le traiettorie del razzo cinese Long March 5B che spaventano l’Italia: ad indicarle è stata la protezione civile che ha pubblicato la mappa dopo la riunione del Comitato Operativo a cui hanno partecipato l’ASI (Agenzia Spaziale italiana), un membro dell’ufficio del Consigliere militare della Presidenza del Consiglio, rappresentati del Ministero dell’Interno – Dipartimento dei Vigili del Fuoco, della Difesa – Coi, dell’Aeronautica Militare – Isoc e degli Esteri, Enac, Enav, Ispra e la Commissione Speciale di Protezione civile della Conferenza delle Regioni – continuerà, insieme ai rappresentanti delle Regioni potenzialmente coinvolte, a seguire tutte le operazioni del rientro, fornendo analisi e aggiornamenti sull’evoluzione delle operazioni.

Gli esperti hanno spiegato che “Le previsioni di rientro saranno soggette a continui aggiornamenti perché legate al comportamento del vettore spaziale stesso e agli effetti che la densità atmosferica imprime agli oggetti in caduta, nonché a quelli legati all’attività solare“, ma intanto sono queste tre le traiettorie attualmente prevedibili del vettore cinese che tra stasera e domattina rientrerà sulla Terra fuori controllo.

Nello specifico, le tre traiettorie sono quelle evidenziate nella mappa: la prima, in blu, è quella che preoccupa la Calabria settentrionale, la Basilicata e la Puglia meridionale. Nel caso in cui l’impatto in atmosfera si verificasse intorno all’01:00 della prossima notte, i frammenti potranno cadere in quest’area compresa tra il Pollino e il Salento.

La seconda traiettoria è quella più preoccupante perchè interessa l’area a più alta densità abitativa: qualora il razzo piombasse intorno alle 02:30 della prossima notte, potrebbe cadere sul Centro Italia in una zona compresa tra Roma e Foggia.

Infine, la terza ipotesi di impatto sull’Italia è quella che prevede l’eventualità che l’impatto al suolo si verifichi intorno alle 04:00 della prossima notte: in questo caso a rischio ci sono Sardegna, Calabria meridionale e Sicilia Nord/Orientale, nello specifico lo Stretto di Messina, un’altra area densamente popolata.

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Intanto gli Stati Uniti stanno seguendo costantemente l’imprevedibile traiettoria del razzo cinese Long March 5B, che dovrebbe rientrare nell’atmosfera terrestre questo fine settimana e i cui detriti, secondo l’Agenzia spaziale europea (Esa), potrebbero cadere in un’area vastissima che comprende le Americhe, l’Africa, l’Europa meridionale (e quindi anche l’Italia), l’Estremo Oriente e l’Australia. Lo ha fatto sapere in un comunicato il portavoce del dipartimento della Difesa degli Stati Uniti Mike Howard, precisando che a occuparsi del dossier e’ il Comando spaziale Usa. Stando alle previsioni del Pentagono, il razzo, che e’ alto circa 30 metri e pesa 22 tonnellate, dovrebbe entrare nell’atmosfera terrestre la prossima notte, ma l’esatto punto di ingresso non potrà essere individuato se non poche ore prima. Howard ha anche comunicato che il 18° Squadrone di controllo spaziale sta fornendo aggiornamenti quotidiani sulla traiettoria del razzo attraverso il sito web “Space Track“.

In ogni caso, gli esperti statunitensi minimizzano il pericolo che i detriti del razzo possano costituire un pericolo per la sicurezza personale. “Il rischio che vi siano danni o che qualcuno venga colpito non è trascurabile, ma è incredibilmente ridotto. Non e’ una questione che mi lascia sveglio di notte“, ha dichiarato all’emittente “Cnn” l’astrofisico di Harvard Jonathan McDowell. L’esperto conferma che preventivare il luogo di impatto dei detriti è praticamente impossibile a causa della velocità del razzo: la più piccola circostanza puo’ mutare la traiettoria di migliaia di chilometri. “Questo affare sta viaggiando a qualcosa come 30 mila chilometri orari. Se riesci a individuare nel range di un’ora il momento dell’impatto al suolo, hai un margine di errore di 30 mila chilometri“, ha spiegato McDowell.

L’astrofisico, se dovesse scommettere sul punto d’impatto, punterebbe sul Pacifico “per la semplice ragione che copre la maggior parte della Terra“. Il razzo cinese è decollato lo scorso 28 aprile e ha portato in orbita con successo moduli per la realizzazione della nuova Stazione spaziale cinese. Successivamente, tuttavia, è finito fuori controllo ed è stato attratto dalla gravità terrestre. Ieri in conferenza stampa il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin ha ammesso che il razzo sta rientrando in maniera incontrollata sulla Terra, ma ha aggiunto che “è pratica comune che i razzi si disintegrino rientrando nell’atmosfera“.

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