Le polveri ultra-sottili dello smog ai quali le future mamme sono esposte quando sono in attesa di un bambino causano frequentemente asma durante la prima infanzia del piccolo: lo rivela una ricerca scientifica, pubblicata sull’American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine, che ha riscontrato un ulteriore danno dell’inquinamento atmosferico sui bambini fin da quando si trovano nell’utero materno. Precedenti studi avevano già dimostrato che l’inquinamento dell’aria aumenta il rischio di nascita prematura e di basso peso del neonato. Questa nuova ricerca, che ha coinvolto 400 madri e i loro bambini a Boston, e’ giunta ad una conclusione preoccupante: l’estrema pericolosita’ sulla salute dei bambini delle polveri ultra-sottili (ultra-fine particles, UFPs). Attualmente non sono regolamentate dai governi, eppure si stanno rivelando molto piu’ tossiche rispetto a quelle piu’ grandi, monitorate dalle autorita’ e gia’ indicate come causa dell’asma ed altre malattie. Queste polveri ultra-sottili sono prodotte tra l’altro da veicoli, da stufe a legna e ogni volume d’aria in citta’ puo’ contenerne decine di migliaia delle dimensioni di una zolletta di zucchero, precisano gli scienziati.
Secondo i ricercatori gli inquinanti passano attraverso i polmoni della futura mamma e nel suo flusso sanguigno, ma è anche probabile che attraversino la placenta per entrare nella circolazione sanguigna del feto. “L’asma infantile e’ un’epidemia globale destinata a crescere con il previsto aumento delle esposizioni all’inquinamento atmosferico da particolato dovuto agli effetti del cambiamento climatico” ha riferito la direttrice della ricerca, Rosalind Wright, dell’Icahn School of Medicine at Mount Sinai (New York). In particolare e’ emerso che “lo sviluppo fetale e’ squisitamente sensibile a tutto cio’ che fa perdere l’equilibrio dell’ossidazione” e sono proprio le polveri ultra-sottili a causare uno stress ossidativo nei tessuti del corpo umano. Nel corso dell’esperimento a Boston, il livello delle polveri ultra-sottili – ovvero quelle piu’ piccole di 0,1 micrometri – variava da circa 10 mila a 40 mila per centimetro cubo d’aria. I ricercatori hanno scoperto che i bambini le cui madri erano state esposte a livelli di 30 mila/cm3 durante la gravidanza avevano circa quattro volte piu’ probabilita’ di sviluppare l’asma rispetto a quelli le cui madri erano state esposte a livelli di 15 mila/cm3.
“La nostra ricerca e’ un importante passo iniziale nella costruzione della base di prove che puo’ portare a un migliore monitoraggio dell’esposizione alle UFP e, in ultima analisi, alla loro necessaria regolamentazione” ha sottolineato la responsabile dello studio. Le polveri ultra-sottili erano gia’ state collegate ad altre patologie in eta’ adulta, tra cui il cancro al cervello. Oltre a cercare di evitare luoghi inquinati, Wright, medico specializzato in patologie respiratorie, suggerisce alle sue pazienti di prendere in considerazione l’assunzione di antiossidanti in gravidanza, poiche’ e’ stato dimostrato che riducono l’infiammazione causata dall’inquinamento da polveri ultra-sottili.