Un investimento da 7 milioni di euro per realizzare la prima rete europea di infrastrutture di ricerca sull’accumulo di energia, elemento chiave per accrescere la diffusione delle fonti rinnovabili e accelerare la decarbonizzazione. È la sfida del progetto europeo StoRIES (Storage Research Infrastructure Eco-System), coordinato dai ricercatori del Karlsruher Institut für Technologie (KIT), che coinvolge un totale di 47 partner di 17 Paesi[1]. All’iniziativa, della durata di 48 mesi, per l’Italia partecipano ENEA, CNR ed Eni che, insieme alla francese EDF, rappresenterà il punto di vista delle imprese; altri partner sono istituzioni, organismi di ricerca, istituti tecnologici, università e associazioni quali ESFRI, l’European Strategy Forum on Research Infrastructures, EERA, la European Energy Research Alliance, ed EASE, l’Associazione europea per lo stoccaggio dell’energia, tutti organismi che collaborano da diverso tempo e hanno dato vita al nucleo dell’ecosistema europeo di Energy Storage.
“La sfida di questo progetto consiste nel riuscire ad integrare le numerose infrastrutture e competenze distribuite sul territorio europeo nel settore dell’accumulo di energia, coniugando le capacità di ricerca dei partner con la creazione di una rete focalizzata sull’implementazione. Si tratta di un’opportunità di rilievo per lo sviluppo di una filiera condivisa, in stretta connessione tra ricerca e industria”, sottolinea Margherita Moreno, ricercatrice ENEA e coordinatrice del progetto e del gruppo “Electrochemical Storage” in EERA Joint Programme Energy Storage, nonché esperto tecnico-scientifico nel Segretariato della piattaforma tecnologica per le batterie europee, ETIP Batteries Europe.
Fra le attività che verranno sviluppate nell’ambito di StoRIES, un meccanismo per rendere disponibili e accessibili infrastrutture e servizi di ricerca di livello mondiale sui sistemi di accumulo di energia, il miglioramento dei materiali per ridurre i costi e rendere le tecnologie di accumulo più flessibili e competitive e il supporto alla diffusione di sistemi di accumulo. Nello specifico, ENEA si focalizzerà sull’ibridizzazione, ovvero l’integrazione di diverse tecnologie e sistemi di accumulo per accrescere flessibilità ed efficienza; su questo aspetto, ritenuto di particolare rilievo, è prevista la stesura di una roadmap; forte attenzione verrà data anche alle ricadute e agli aspetti sociali, tecnologici e ambientali di questa tecnologia, per i quali sono previste attività di formazione e informazione.
“StoRIES è un progetto strategico per l’ENEA e per l’Italia, in quanto permetterà di approfondire e declinare il concetto di ibridizzazione delle diverse forme di stoccaggio chimico, termico ed elettrochimico in sinergia con numerosi altri gruppi di ricerca“, afferma Giorgio Graditi, Direttore del Dipartimento Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili dell’ENEA.
“Metteremo a disposizione del progetto il nostro supercomputer CRESCO (secondo per potenza e velocità di calcolo in Italia), la piattaforma sperimentale dedicata allo sviluppo e alla caratterizzazione di nuovi materiali e componenti per l’accumulo termico ed il laboratorio dedicato allo studio e ai test delle tecnologie power-to-gas (idrogeno e metano)”, conclude Graditi.
[1] Fra i 47 soggetti coinvolti nel progetto vi sono due livelli per attività e per tipologia di budget. Da un lato 16 “core” partner (che svolgeranno attività di ricerca e sviluppo e metteranno a disposizione le proprie infrastrutture) e, dall’altro, 31 partner che si limiteranno a rendere disponibili le infrastrutture.