Diremo addio ad Astrazeneca e Johnson&Johnson? In corso valutazione Cts per i giovani. Bassetti: “E’ inutile limitarlo per età”

Nel 2022 l'Europa rinuncerà definitivamente ai vaccini Astrazeneca e Johnson&Johnson? Il rapporto rischi/benefici sembra non deporre bene a loro favore
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Che fine faranno i vaccini di Astrazeneca e Johnson&Johnson? Difficile dirlo, anche se è ormai evidente che vaccini a Rna messaggero, come quelli di Pfizer e Moderna, vanno per la maggiore e sembrano far correre meno rischi. Sembrano, ma non ne siamo certi. Perché sul punto la comunicazione scientifica è imprecisa, disordinata, lacunosa, eccessiva. Nel corso di tutto il mese di giugno è previsto l’arrivo di sette milioni di dosi in più di Pfizer e Moderna, che rischiano di frenare la corsa dei sieri a vettore virale come AstraZeneca e Johnson&Johnson. Per ora si consiglia di utilizzarli solo per gli over 60, ma la verità è che il rischio, basso, è identico per qualsiasi fascia di età. Cambia solo il rapporto tra questi rischi e i benefici. I seppur rari casi di trombosi cerebrale, infatti, si verificano in misura superiore alla norma anche nella popolazione anziana.

Attualmente regna lo sconforto su tutti i fronti. Chi si è già sottoposto a vaccino a vettore virale si trova in una situazione di disagio non indifferente: che fare? Avrò fatto bene a sottopormi a vaccino? Quel che è certo è che l’Europa ha manifestato da tempo l’idea di puntare tutto sui vaccini ad Rna messaggero e di non confermare i contratti per il 2022 con AstraZeneca e J&J. Ma la scienza, sul punto, sembra non essere chiara. O almeno: non trasmette chiarezza. Lette oggi, le dichiarazioni che l’infettivologo Galli rilasciava qualche tempo fa, fanno riflettere su come molti esperti stiano sbagliando qualcosa, o forse tutto, nel loro modo di comunicare. “I vaccini sono sicuri, si muore anche cadendo dal letto“, aveva detto Galli. Ma questa non è una spiegazione scientifica.

L’Ema sta cercando di far luce tra i meandri di questo districato buio scientifico. Perché è ovvio che un nesso con le particolari forme di trombosi ci sia, ma il problema è che queste sono a loro volta conseguenza di un abbattimento delle piastrine del sangue, che non si sa in quale misura faccia seguito alla somministrazione di questi vaccini e che in realtà dovrebbe provocare l’effetto opposto, ovvero emorragie come ictus e ischemie. 

Speranza, in corso valutazione Cts su vaccino AstraZeneca

speranza conferenza stampa“Proprio in queste ore c’è una discussione in corso al Comitato tecnico scientifico”. Lo ha detto al question time al Senato il ministro della Salute Roberto Speranza ricordando l’iter di approvazione del vaccino AstraZeneca anche in sede europea. “Il 7 aprile 2021 il ministero della Salute ha raccomandato l’uso preferenziale nelle persone di età superiore a 60 anni. Successivamente a fine aprile l’Ema ha concluso un’ulteriore valutazione, il cui esito ha dimostrato che i benefici aumentano con l’aumentare dell’età e della circolazione del virus. Queste valutazioni saranno tenute in conto nel prossimo parere del Cts – ha affermato Speranza – ma tengo a ricordare che tutti i vaccini autorizzati da Ema e Aifa sono sicuri ed efficaci”.

L’infettivologo Bassetti: “Si smetta di usare Astrazeneca invece che limitarlo ad alcune età”

bassettiSul vaccino Astrazeneca e in generali sui vaccini a vettore virale serve una posizione chiara e definitiva di Aifa e del Cts. Si decida da domani se il vaccino Astrazeneca non si deve più usare e ci si attrezzi per fare solo vaccini a mRna. Non serve limitarlo ad alcune età, a questo punto andrebbe stoppato in tutte le età chiedendo scusa agli italiani per la comunicazione errata e antiscientifica su questo vaccino. Si punti quindi unicamente sui vaccini di Pfizer, Moderna e poi su CureVac. Ma deve essere una scelta politica”. Lo ribadisce su Facebook Matteo Bassetti, direttore Clinica Malattie infettive ospedale Policlinico San Martino. “L’opinione pubblica è inferocita sul vaccino Astrazeneca, le istituzioni non possono lasciare da soli i medici e le Regioni a difenderli”, aggiunge. “I dati scientifici inglesi ed Ema ci dicono che il vaccino di Astrazeneca si può usare in tutte le età. Basta con il balletto delle comunicazioni e delle raccomandazioni che hanno cambiato le fasce d’età per questo vaccino, con errori enormi di comunicazione sia dell’Agenzia del farmaco che del ministero della Salute”, conclude Bassetti.

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