Una serie di terremoti di moderata intensità ha colpito l’area del Salton Sea, in California, nella notte di venerdì 11 giugno. Lo sciame sismico, con decine di scosse che hanno avuto epicentro vicino Niland, include 3 scosse di magnitudo maggiore di 4 (la più forte di magnitudo 4.6). I residenti della California meridionale hanno avvertito le scosse ma non ci sono state notizie di danni o feriti.
L’aumento delle scosse arriva dopo una settimana con centinaia di piccoli terremoti nell’area. Ci sono state 603 scosse solo durante lo scorso weekend, la più forte delle quali ha avuto magnitudo 5.3 e si è verificata sabato 5 giugno.
“Un terremoto potenzialmente più grande è sempre possibile che sia innescato da qualsiasi scossa. Succede il 5% delle volte”, ha twittato la sismologa Lucy Jones. La città è vicina anche alla faglia di San Andreas, ma Jones assicura che lo sciame iniziale non era abbastanza vicino alla faglia da suscitare preoccupazione. “La Brawley Seismic Zone ha ricominciato stanotte, leggermente a nord degli eventi dello scorso sabato”, ha aggiunto Jones. La Brawley Seismic Zone è un complesso set di faglie incline agli sciami sismici. La zona probabilmente produce un terremoto di magnitudo 6 ogni 30-40 anni circa, secondo il Southern California Earthquake Data Center.
La Brawley Seismic Zone è un’area sismicamente attiva dove le placche tettoniche si stanno allontanando l’una dall’altra. La zona è particolarmente importante da tenere sotto osservazione perché collega le faglie di San Andreas e Imperial, entrambe in grado di produrre terremoti distruttivi.
Nel 2016, una serie di terremoti nell’area ha portato l’US Geological Survey (USGS) a lanciare un’allerta per un aumento del rischio di un grande terremoto nella California meridionale dopo che oltre 200 scosse avevano avuto epicentro a meno di 6,5km dalla faglia di San Andreas, vicino al Salton Sea. “Gli sciami passati sono rimasti attivi per 1-20 giorni, con una durata media di circa una settimana”, aveva riportato in precedenza l’USGS.