Nel primo giorno in cui in Calabria non ci sono stati morti con Covid, una donna di 46 anni è morta all’ospedale di Cosenza poche settimane dopo aver ricevuto il vaccino anti-Covid sviluppato da AstraZeneca. Irene Lomoro aveva ricevuto la prima dose del vaccino il 27 maggio scorso. Subito dopo la somministrazione, aveva avuto qualche malessere e dopo qualche giorno si era accorta di non potere muovere un braccio. Contattato il medico di famiglia, è stata immediatamente trasportata al pronto soccorso di Crotone, dove una tac ha evidenziato la presenza di un ictus.
Con l’elisoccorso è stata trasportata all’Annunziata di Cosenza nella speranza di risolvere il problema con un intervento chirurgico ma così non è stato: la situazione clinica della donna si è ulteriormente aggravata. È stata intubata e mantenuta in vita con le macchine finché ieri, giovedì 17 giugno, è arrivata la terribile notizia: Irene non ce l’ha fatta. Lascia il marito e due figlie. I familiari hanno autorizzato l’espianto degli organi.
Secondo quanto è stato possibile apprendere i sanitari dell’Annunciata hanno segnalato il caso all’AIFA. C’è il forte sospetto che la morte sia stata causata dal vaccino.
La donna – tra l’altro – era già stata contagiata dal Covid-19 nello scorso mese di dicembre: è l’ennesimo episodio di decesso in vaccinati giovani e sani che hanno fatto il vaccino anti Covid dopo aver contratto il virus. Stesso destino è toccato al povero Stefano Paternò, il militare di Misterbianco deceduto ad inizio marzo pochi giorni dopo la vaccinazione. L’autopsia ha dimostrato che aveva già gli anticorpi naturali del Covid-19, che aveva contratto in forma assolutamente asintomatica senza neanche accorgersene.
Intanto in Calabria è in gravi condizioni anche la donna di 49 anni di Verzino, che ha effettuato la vaccinazione anti Covid lo scorso 30 maggio. Anche in questo caso si tratta del vaccino di AstraZeneca. All’ospedale di Crotone hanno diagnosticato la presenza di emorragie all’apparato digerente.