Il satellite Gaia svolge una missione spaziale astrometrica sviluppata dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), che ha permesso di creare un catalogo raccogliendo informazioni da circa 1,7 miliardi di stelle. Grazie al database Gaia, i ricercatori hanno scoperto che negli ultimi 5.000 anni e’ stato possibile osservare la Terra da almeno 1.715 delle stelle piu’ vicine al Sole. Lo studio, pubblicato su Nature, è opera dei ricercatori della Cornell University dello Stato di New York.
Lo studio dei ricercatori Lisa Kaltenegger e Jaqueline Faherty ha permesso di determinare che 1.715 stelle sono nella posizione giusta per aver visto la Terra da quando si sviluppo’ la prima civilta’ umana, circa 5.000 anni fa, e che altre 319 stelle entreranno in questo punto di osservazione nei prossimi 5.000 anni. Inoltre, 75 tra queste stelle sono abbastanza vicine, entro 100 anni luce, da poter essere raggiunte dalle onde radio prodotte dall’umanita’.
Lo studio ipotizza che 29 mondi potenzialmente abitabili in orbita attorno ad alcune di queste stelle potrebbero aver visto la Terra e ricevuto onde radio prodotte dall’uomo. Sette delle stelle che si trovano nella zona da cui la Terra e’ visibile sono note per ospitare esopianeti. Ad esempio, il sistema Trappist-1, che ospita 7 pianeti rocciosi delle dimensioni della Terra, entrera’ in questa zona tra 1.642 anni e vi rimarra’ per 2.371 anni.
Un metodo per rilevare gli esopianeti e’ cercare i segni del loro transito davanti alla propria stella. La Terra potrebbe essere rilevata anche da altri esopianeti usando questo metodo. La zona da cui le stelle vicine potrebbero avere una vista della Terra in transito davanti al Sole e’ stata gia’ esplorata in passato, ma gli studi precedenti non hanno mai considerato il cambiamento dei punti di osservazione nel tempo. Le stelle con un punto di osservazione da cui potrebbero vedere la Terra transitare di fronte al Sole potrebbero essere obiettivi prioritari per le ricerche di pianeti potenzialmente abitabili.