Mercoledì 14 luglio, la temperatura più alta registrata negli Emirati Arabi Uniti è stata di +47°C a Sweihan, nella regione di Al-Ain. Nella sera di martedì 13, il Centro Nazionale di Meteorologia (NCM) ha condiviso video ed emesso allerte meteo per Al-Ain e altre parti di Abu Dhabi.
Secondo l’NCM, piogge da moderate a forti sono state riportate a Dubai, Al Sad, Sweihan, Al Khtam, Rimah, Al Khaznah e nelle aree intorno ad Al-Ain. Ciò che è rilevante di questa notizia è che si tratta di pioggia artificiale. Il servizio meteorologico ha informato che sono state condotte operazioni di cloud seeding (inseminazione delle nuvole) per aumentare le piogge nell’area. E simili operazioni sono state condotte anche nella giornata di oggi, sabato 17 luglio.
Per creare la pioggia artificiale, di fatto, si stimolano fenomeni temporaleschi, disseminando le nuvole di particelle. Per farlo si utilizzano aerei o droni dotati di attrezzature speciali che possono solo intervenire nel caso di nubi cumuliformi. Il cloud seeding consiste nel disseminare le nuvole di piccole particelle per produrre pioggia o neve. Negli anni ‘40, lo scienziato atmosferico Bernard Vonnegut scoprì in laboratorio che le particelle di ioduro d’argento possono provocare il congelamento di nuvole super-fredde di vapore acqueo in neve. Le particelle di ioduro d’argento possono fornire un’impalcatura su cui le molecole d’acqua possono allinearsi in una struttura cristallina; in altre parole, congelare.
Negli ultimi anni, le autorità degli Emirati Arabi Uniti hanno sviluppato diverse tecnologie avanzate per provocare la pioggia, tra cui l’inseminazione delle nuvole o le scariche elettriche alle nuvole prodotte da speciali droni.