Covid-19, la nuova ondata avanza in Europa: Spagna, Paesi Bassi e Cipro in “zona rossa”. Il punto sui vaccini

Covid-19, la nuova ondata provocata dalla variante Delta avanza in Europa: la situazione secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc)
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Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) nella sua valutazione settimanale ha confermato l’Italia il rischio più basso nell’infezione da Covid in tutte le regioni, che rimangono zona verde, mentre segnala il rischio rosso per alcune parti della Spagna, ovvero Castiglia Leon, Navarra Catalogna, Cipro e una zona dei Paesi Bassi. Arancioni Malta, il resto della Spagna, il Portogallo, il resto dei Paesi Bassi, alcune parti della Grecia, tra cui Creta, La mappa europea dell’Ecdc, che viene usata come riferimento per decidere le restrizioni di viaggio da molti Paesi Ue. Per l’Ecdc una zona è arancione se il tasso di notifica di nuovi casi di 14 giorni è inferiore a 50 casi per 100.000 ma il tasso di positività del test è del 4% o superiore o, se il tasso di notifica di 14 giorni è compreso tra 25 e 150 casi per 100.000 e il tasso di positività del test è inferiore al 4%. E’ rossa, se il tasso di notifica del caso Covid-19 cumulativo di 14 giorni è compreso tra 50 e 150 e il tasso di positività del test per l’infezione da Covid-19 è del 4% o più, o se il tasso di notifica del caso di Covid-19 cumulativo di 14 giorni è superiore a 150 ma inferiore a 500.

Il punto sui vaccini in Europa

Il 70,6% degli italiani adulti ha ricevuto almeno una dose di vaccino anti-Covid, mentre il 45,4% ha completato il ciclo vaccinale. Lo riporta il tracker dell’Ecdc, aggiornato all’11 luglio. Tra gli altri grandi Paesi Ue, la Germania è al 70% e 51%, rispettivamente; la Francia al 67,1% e 46,8%; la Spagna al 71,8% e 54,1%; la Polonia al 56,3% e 49%. Fanalino di coda Ue resta la Bulgaria, al 17,4% e 15,6%. In testa nello Spazio Economico Europeo l’Islanda (90% e 82,6%); bene il Belgio (82,6% e 53,1%), l’Olanda (82,1% e 49,5%) e Malta (82,5% e 82%), il più piccolo Paese dell’Ue. L’Ungheria è al 68,2% e 63,7%. Sui 30 Paesi dell’Ue e del See la media è del 67,6% con una dose e del 47,8% per la vaccinazione piena. L’Italia, quindi, è sotto la media europea e dietro tutti i principali Paesi per quanto riguarda le seconde dosi (ciclo vaccinale completo). Il Regno Unito, che è fuori dall’Unione Europea, ha comunque le performance migliori tra i grandi Paesi europei: 87,5% con la prima dose e 67,1% ciclo completo. Nei Paesi con un elevato numero di vaccinati, al momento, non c’è alcun vantaggio nella curva epidemiologica rispetto a quelli non vaccinati. Anzi, paradossalmente, la Bulgaria che è il Paese fanalino di coda per i vaccini, registra il tasso di contagio e le ospedalizzazioni in assoluto più basse di tutto il continente.

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