Schieramenti. Ciò che abbiamo di certo compreso da questa pandemia e che gli esseri umani, gli italiani in primis, non riescono a vivere se non dividendosi in schieramenti nettamente contrapposti tra loro. Le vie di mezzo, quelle sane e proficue, non ci piacciono: preferiamo gli estremismi. Ed è così che, in tema vaccini anti Covid, ci si divide tra no-vax e pro-vax. E il campo di battaglia preferito da questi due schieramenti sono senza dubbio i social.
Al grido di #vienegiututto, Twitter è diventato il terreno di guerra. “Israele blocca l’ingresso ai vaccinati, #vienegiututto“. “Il 23% dei vaccinati non risulta immunizzato, #vienegiututto“. “L’hashtag #vienegiututto serve per facilitare chi bloccare all’istante“. L’hashtag di tendenza, con il quale le ragioni pro e i contro si sfidano a colpi di news, fake news e insulti, è diventato virale. L’argomento del contendere sono più che altro notizie del giorno: “In Israele, 152 morti di Covid dopo la seconda dose. Attenti, qui #vienegiututto“, twitta un utente,al quale qualcuno risponde: “Vi siete già dimenticati i 130mila morti dello scorso inverno? Vaccinatevi, o #vienegiututto“. Anche alcuni siti di informazione utilizzano ormai l’hashtag, come ad esempio il quotidiano Il Tempo: “Letta chiede l’obbligo vaccinale. E sul green pass è guerra nel governo #vienegiututto”, ha twittato la testata. E poi c’è anche chi sdrammatizza: “Sono andato al bar, gli ho fatto presente che sta per venire giù tutto, lo dice il twitter. Si sono messi a ridere“. E ci ridiamo un po’ su anche noi, perché fa sempre ridere il fatto che molti, troppi, non sappiano ragionare, dialogare, ma solo dividersi in schieramenti contrapposti che parlano per partito preso e non a ragion veduta.
Bisogna stare sempre e solo con la verità. E la verità, com’è noto, non sta mai da una parte sola.