Fratelli d’Italia, il partito guidato da Giorgia Meloni, si oppone al Green Pass obbligatorio per la vita sociale. “Siamo contrari alle logiche segregazioniste, meglio prevedere i tamponi per entrare nei locali. Fai un test e in cinque minuti hai l’esito” ha detto Francesco Lollobrigida, 49 enne capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei Deputati, in un’intervista pubblicata stamattina su Repubblica. “Non consiglierei a nessuno sotto i 40 anni di fare il vaccino, perché la letalità è inesistente. Consiglio il vaccino agli over 50. Tra i 40 e 50 bisogna riflettere bene, io stesso ho riflettuto moltissimo. Alla fine l’ho fatto, con Johnson, dopo avere preso il Covid. Le vaccinazioni non garantiscono dall’infezione. Chi si vaccina sotto i 40 anni compie un atto di generosità, obbligare a vaccinarsi non è degno di uno Stato liberale“.
Stamattina lo stesso capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida, il responsabile nazionale dipartimento Turismo Fdi, Gianluca Caramanna, il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, e gli assessori regionali al Turismo di Lombardia, Lara Magoni, Liguria, Gianni Berrino, Calabria, Fausto Orsomarso, e Sicilia, Manlio Messina, hanno diffuso una nota in cui esprimono in modo ancor più duro e netto le motivazioni della contrarietà al Green Pass: “Incapace di programmare il rilancio della Nazione, il governo ha avviato una campagna di terrorismo mediatico sul green pass che rischia di essere il colpo di grazia per il turismo. Obbligare i cittadini a presentare il documento vaccinale all’ingresso di attività commerciali, ad esempio come bar e ristoranti, è una decisione infondata perché la pressione su terapie intensive e ospedali è al minimo. È impensabile costringere delle persone non vaccinate a doversi sottoporre a tamponi ogni due giorni solo per andare a pranzo o a cena. Questa scelta rischia di uccidere un comparto strategico per l’economia dell’Italia, un settore che più degli altri ha pagato le scellerate misure anti-Covid adottate dai governi e da Speranza. Una strada che colpirà non solo il turismo interno ma anche quello dall’estero e assume i toni di un ricatto più che una strategia efficace contro il Covid“.