ERA (European Robotic Arm), il braccio robotico dell’ESA, è in viaggio verso la Stazione Spaziale Internazionale dopo essere stato lanciato su un razzo Proton dal Cosmodromo di Baikonur, in Kazakistan, alle 16:58 CEST di quest’oggi.
Il robot, della lunghezza di 11 metri, viaggia ripiegato e agganciato a quella che sarà la sua base principale: il Multipurpose Laboratory Module, chiamato in russo anche “Nauka”. Il razzo booster Proton-M ha messo in orbita ERA e Nauka circa 10 minuti dopo il lancio, a quasi 200 km dalla Terra.
La Stazione Spaziale Internazionale è già dotata di due bracci robotici: il robot canadese e quello giapponese svolgono un ruolo cruciale per l’attracco dei veicoli spaziali e il trasferimento di carichi utili e astronauti. Tuttavia, nessuno dei due bracci può accedere al segmento russo.
ERA è il primo robot in grado di muoversi attorno ai moduli russi del complesso orbitale. Riesce a gestire componenti di un peso massimo di 8000 kg con una precisione di 5 mm e a trasportare gli astronauti da un luogo di lavoro all’altro.
“Grazie alle capacità di movimento aggiunte alle sezioni russe della Stazione, il braccio robotico ERA garantirà una maggior libertà, flessibilità e abilità alle attività spaziali”, commenta David Parker, Direttore di Esplorazione Umana e Robotica dell’ESA.
“Dopo 20 anni in orbita, la Stazione Spaziale Internazionale può ora contare su un ammodernamento grazie al nostro programma Columbus 2030, un’opportunità per rinnovare lo spazio con un approccio commerciale”, ha aggiunto.
Il lancio e l’installazione di ERA rappresentano una novità assoluta per l’Europa e la Russia nello spazio. ESA ha affidato a un consorzio di 22 aziende europee provenienti da sette paesi la costruzione del primo robot realizzato in Europa, frutto di un costante impegno profuso per ben 14 anni.
L’arrivo alla base nello spazio
Nauka impiegherà otto giorni per innalzare la sua orbita e raggiungere la Stazione Spaziale. Il 29 luglio alle 15:26 CEST, il nuovo modulo utilizzerà i propri motori per attraccare automaticamente a Zvezda nel cuore del segmento russo.
L’astronauta dell’ESA Thomas Pesquet accoglierà il braccio robotico e si occuperà della sua sistemazione. Sono previste cinque passeggiate spaziali per preparare ERA e metterlo a punto affinché svolga le sue prime attività spaziali, alcune delle quali saranno effettuate dagli astronauti dell’ESA Matthias Maurer e Samantha Cristoforetti.
L’equipaggio potrà controllare ERA sia dall’interno che dall’esterno della Stazione Spaziale. Mai prima d’ora era stato possibile effettuare operazioni di questo tipo con altri bracci robotici. Nel suo primo anno sulla Stazione Spaziale, i principali compiti di ERA in orbita saranno l’installazione di un radiatore di grandi dimensioni e la sistemazione di una camera d’equilibrio per Nauka.
Impegno di squadra per il futuro
In collaborazione con i partner internazionali, l’Europa si prepara a prolungare la vita della Stazione Spaziale negli anni a venire.
“Apportiamo miglioramenti costanti alla nostra casa nello spazio. Il laboratorio europeo Columbus riceverà nuovi rack per sperimentazioni scientifiche, connessioni di dati ultraveloci e piattaforme esterne e interne, disponibili commercialmente, per un numero sempre maggiore di utenti. L’astronauta dell’ESA Thomas Pesquet ha inoltre contribuito a potenziare l’alimentazione della Stazione con nuovi pannelli solari”, ha precisato David Parker.
La simbolica stretta di mano tra Europa e Russia nello spazio rappresenterà una nuova era di operazioni telerobotiche autonome e in tempo reale, essenziali per le missioni future sulla Luna e su Marte.