Ad una settimana esatta dal crollo del palazzo di Surfside, a nord di Miami Beach, le operazioni di ricerca dei dispersi tra le macerie si sono interrotte per paura che la parte rimanente dell’edificio possa crollare. I lavori si sono interrotti intorno alle 2 di mattina, dopo che i soccorritori hanno riferito di aver percepito che il resto del Champlain Towers South si stava muovendo. Tutti sono stati immediatamente allontanati dall’area. Inoltre, nei prossimi giorni, il maltempo potrebbe ostacolare ulteriormente le operazioni: il sud della Florida, infatti, potrebbe sentire gli effetti di una tempesta tropicale.
Finora, i soccorritori hanno recuperato i corpi di 18 vittime, mentre altre 145 persone risultano ancora disperse. Ma cosa ha causato il crollo di un edificio relativamente moderno, costruito negli anni ’80? Le speculazioni sono iniziate subito dopo il tragico evento. Gli esperti affermano che potrebbero servire molti mesi prima di giungere a conclusioni definitive su quali circostanze o su quale combinazione di fattori abbiano portato al disastro.
Negli ultimi mesi, la nuova costruzione di grattacieli residenziali vicini aveva portato i residenti del Champlain Tower South a denunciare vibrazioni. Il giorno del crollo, è stato svelato uno studio che aveva dimostrato come l’edificio stesse sprofondando ad un tasso di circa 2mm all’anno durante gli anni ’90. Curiosamente, nessun altro edificio nelle immediate vicinanze stava sprofondando, secondo lo studio: solo il Champlain Tower South. Questa subsidenza potrebbe aver continuato fino ad oggi, secondo l’autore dello studio. In tal caso, lo spostamento totale potrebbe aver raggiunto quasi gli 8cm.
Le fondamenta dell’edificio sono state impostate sopra sabbia e limo, con un substrato di calcare al di sotto dei materiali di riempimento organici, in cui sarebbero stati ancorati i piloni che sostenevano l’edificio. Questo tipo di costruzione è tipico dell’intera area di Miami Beach.
Nei giorni scorsi, è stata rilasciata anche una relazione tecnica del 2018, dalla quale emergono errori di progettazione, insieme al fallimento dell’impermeabilizzazione della struttura. In preparazione ad un’ispezione, il condominio era in procinto di selezionare un contraente a cui affidare la manutenzione. Il problema dell’impermeabilizzazione non si riferiva a nessuna barriera impermeabile sotto o lungo il perimetro della base dell’edificio. Nei giorni scorsi, tuttavia, sono emerse anche notizie sul fatto che l’ex capo manutenzione del Champlain Tower South aveva spesso osservato episodi in cui 30-60cm di acqua salata avevano allagato il garage. Gli allagamenti di acqua salata dei garage rappresentano un problema crescente nelle isole barriera di Miami.
Acquazzoni sempre più estremi e una falda freatica più alta spinta dal mare hanno determinato alluvioni lampo più frequenti nell’area. Le strade di Miami si allagano anche nelle giornate soleggiate: l’acqua della Biscayne Bay risale dalle fognature durante l’alta marea. È difficile dire se l’aumento del livello del mare abbia contribuito al crollo del Champlain Tower South ma in molti si stanno chiedendo se i cambiamenti climatici possano aver svolto un ruolo nel disastro. Diversi esperti indicano nella craterizzazione del ponte della piscina il fattore scatenante del crollo. La relazione tecnica del 2018 conteneva numerose immagini di distacco di cemento e armature esposte in quell’esatta area.
Gli abitanti dei grattacieli vicini ora sono preoccupati e alcuni stanno chiedendo di essere evacuati dalle loro residenze. Tutti i grattacieli di 5 o più piani, costruiti almeno 40 anni fa, verranno ispezionati nella contea di Miami-Dade. Non sapremo se l’innalzamento del livello del mare sia stato un fattore contribuente al crollo del Champlain Tower South per mesi o anni. Ma sulla base degli ultimi report, sembra che con il disastro abbiano più a che fare errori di progettazione e di ingegneria.