Sale a 20mila ettari l’area distrutta dalle fiamme del gigantesco incendio che sta devastando le campagne, le aziende agricole e lambendo i paesi dell’Oristanese, mentre centinaia di persone di numerose località sono state evacuate. Secondo l’assessore regionale dell’Ambiente Gianni Lampis, “la stima dei danni ambientali, sociali ed economici e’ incalcolabile. Solo sul Montiferru ci sono 20 mila ettari bruciati”.
Dopo l’evacuazione delle case in periferia a Scano Montiferro, il fronte del fuoco si sta spostando verso nord nel Marghine. Il sindaco di Macomer ha lanciato un “invito allo sgombero delle campagne dalla presenza umana”. “Si informa la popolazione che la Protezione Civile Regionale ha cautelativamente informato questo Comune che l’incendio boschivo in corso in data odierna nell’areale del Montiferru ha raggiunto il territorio comunale di Sagama. Giungono notizie circa l’approssimarsi dell’incendio al territorio di Sindia, strettamente confinante con Macomer – scrive il primo cittadino – Considerato che e’ pienamente possibile che vi siano dei lanci d’acqua necessari per lo spegnimento mediante gli elicotteri ed i Canadair della flotta aerea regionale, e’ richiesto lo sgombero dalla presenza umana di tutte le aree del territorio di Macomer, potenzialmente interessate dall’avanzamento del fronte del fuoco. Capiamo che per chi lavora in campagna non e’ facile abbandonare immobili, attrezzature e animali, ma vogliamo ricordare il valore supremo della vita umana”.
Il gigantesco fronte del fuoco si sta velocemente spostando nel Nuorese. A Borore, piccolo paesino ai piedi del Marghine, 30 famiglie sono state sfollate in via precauzionale a causa del fumo denso, delle alte temperature e dell’aria irrespirabile. I 30 vanno ad aggiungersi alle 400 persone, tra i quali gli ospiti di una casa di riposo, sfollati a Scano Montiferro, dove la situazione sembra essere attualmente sotto controllo e alle 50 famiglie che hanno dovuto abbandonare le case a Santu Lussurgiu nel primo pomeriggio di oggi quando il fuoco ha ripreso di intensita’. Nella tarda mattinata erano state allontanate altre 200 persone a Porto Alabe, mentre durante la notte avevano dovuto lasciare le case circa 400 persone di Cuglieri e Sennariolo.
L’olivastro millenario “Sa Tanca Manna”, simbolo di Cuglieri ed esempio di archeologia botanica non solo per la Sardegna, è stato distrutto dalle fiamme. Un capannone utilizzato da una ditta di vendita di bevande è collassato, altre strutture intorno sono bruciate e una zona industriale è in parte compromessa. E’ questo il quadro dei danni a Cuglieri, come fa sapere il sindaco Gianni Panichi. “Tutt’attorno alle poste e all’oleificio e’ bruciato – afferma – ma le strutture si sono salvate. Purtroppo le fiamme sono ripartite attorno al paese”.
In merito ai vasti incendi che da ieri pomeriggio stanno interessando la regione Sardegna, in particolare l’area dell’Oristanese, è in corso una riunione dell’Unità di Crisi del Dipartimento della Protezione Civile. Nell’ambito dell’incontro il Capo Dipartimento ha disposto l’attivazione del Meccanismo unionale di Protezione Civile, che consentirà di far affluire velivoli in supporto all’Italia provenienti da altri Paesi.
Ma gli incendi colpiscono anche il nord della Sardegna. Protezione Civile, forestale e vigili del fuoco stanno intervenendo nelle campagne tra Ittiri e Thiesi e a Loiri Porto San Paolo. Al momento non si conoscono la vastita’ delle aree interessate dai due incendi ne’ la gravita’ dei danni prodotti dai roghi.