“E’ meraviglioso, l’esperienza di una vita“. Richard Branson, 71 anni, non sta nella pelle mentre la sua Spaceflight Unity 22 fluttua nello spazio. Dopo 17 anni di progetti, di avanzatissima ricerca e di duro lavoro il miliardario britannico corona il suo sogno e, a bordo della navicella spaziale realizzata dalla sua Virgin Galactic, oltrepassa l’atmosfera e lancia per primo la sfida del turismo spaziale, bruciando sul tempo Jeff Bezos. Il fondatore di Amazon, compirà il suo viaggio nello spazio nei prossimi giorni, il 20 luglio, a bordo della New Shepard realizzata dalla sua Blue Origin. Ma ora è il momento di Branson, il pioniere in questo campo, un visionario che alla sua veneranda età può dire “missione compiuta“: ha vinto la sua scommessa e ora pensa alla grande al futuro. Un futuro in cui chiunque potrà compiere un viaggio nello spazio, anche se per ora sarà solo una prerogativa per pochi privilegiati. Col miliardario britannico a bordo della Unity 22 ha volato un equipaggio formato da due piloti, Dave Mackay e Michael Masucci, e da tre esperti della Virgin Galactic che hanno lavorato al progetto. Il lancio, dallo Spaceport America nel deserto del New Mexico, è avvenuto con un paio d’ore di ritardo rispetto all’ora prevista a causa delle condizioni meteo che hanno rallentato le operazioni.
Per ingannare l’attesa Branson ha postato una foto con un altro grande visionario dei nostri tempi, Elon Musk, il terzo paperone che punta allo spazio con la sua società SpaceX: “Ci aspetta un gran giorno. Ottimo cominciare la mattinata con un amico“, ha twittato Branson. Dopo il decollo è servita circa un’ora di volo per raggiungere un’altezza di 15 chilometri, quando la navicella spaziale si è staccata dal gigantesco aereo che la trasportava ed ha acceso i suoi razzi, raggiungendo in pochi secondi una velocità Mach 3, vale a dire oltre 3.600 chilometri orari. Una corsa fino a oltrepassare l’atmosfera a circa 85 chilometri di altezza sopra il deserto del New Mexico. E’ stato il momento più emozionante della missione, con alcuni minuti di volo in assenza di gravità in cui Branson e il resto dell’equipaggio hanno potuto godere dell’incredibile vista della curvatura del nostro pianeta. Poi il rientro nell’atmosfera per il ritorno sulla Terra. Ritorno avvenuto con un perfetto atterraggio grazie alle ali flessibili della navicella, tra l’entusiasmo e gli applausi nella sala comandi. Ora Virgin Galactic ha in programma due altre missioni di prova e poi, finalmente, dal 2022 si potrà partire con regolari voli commerciali. L’obiettivo è di 400 voli l’anno, con alcuni biglietti, oltre 600, già venduti a persone di oltre 60 Paesi, comprese alcune celibrity di Hollywood. Il prezzo per un giro nello spazio si aggira dai 200 mila ai 250 mila dollari.
Dopo l’impresa, Richard Branson ha detto: “Benvenuti all’alba di una nuova era spaziale“. Viaggiare nello spazio, oggi prerogativa di pochi milionari, “deve diventare più accessibile a tutti“, ha aggiunto il miliardario britannico., sottolineando come l’obiettivo è quello di “trasformare la prossima generazione di sognatori in astronauti“.