Giacomo Amadori smaschera Bufale.net: se a raccontare fandonie sono proprio gli auto proclamati “paladini” della giusta informazione

A dare lezioni di 'bufale' "sono smanettoni che non sono mai diventati giornalisti, appassionati di film horror, dipendenti pubblici, comici e prestigiatori"
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Oggi Nicola Porro, vicedirettore de il Giornale, ha pubblicato sul proprio sito web un video in cui accenna ad un ‘duello’ mediatico a suon di articoli tra Giacomo Amadori, stimato giornalista de La Verità, e gli ignoti redattori di Bufale.net, il sito web che si arroga il diritto (basato su delle non ben precisate prerogative) di dire, e far sapere al popolo del web, quali notizie sono bufale e quali non lo sono. “Il problema – spiega Porro – è che se la prende con la verità”. L’argomento che ha fatto da pomo della discordia è la miocardite del centrocampista del Sassuolo Pedro Obiang.

E’ una società non trasparente – racconta ancora Porro –, non si capisce di chi è e chi sono i proprietari, sono degli ‘smanettoni’ non riusciti a fare i giornalisti e sono ex comici”. Come racconta lo stesso Amadori sul numero di oggi de La Verità, si tratta degli “sceriffi del web, gli autoproclamati cacciatori di fake-news di Bufale.net. Come l’Azzeccagarbugli manzoniano utilizzava il latinorum, loro per darsi un tono si definiscono, con termini inglesi, factchecker o debunker. Ciò che abbiamo scoperto è che a dare lezioni sono smanettoni che non sono mai diventati giornalisti, appassionati di film horror, dipendenti pubblici, comici e prestigiatori. Ma soprattutto la nobile missione di restituire una corretta informazione ai lettori italiani, sotto sotto, nasconde una bella rete di inserzioni pubblicitarie e iniziative commerciali“.

L’argomento, dicevamo, è la miocardite di Pedro Obiang, per la quel ben due medici intervistati da La Verità, uno dei quali ha avuto in cura il calciatore, non hanno escluso una possibile connessione con la somministrazione del vaccino anti Covid, avvenuta pochi giorni prima della scoperta dell’infiammazione cardiaca. Anche la stessa AIFA nel mese di luglio ha avvertito che “sono stati osservati casi molto rari di miocardite e pericardite. I casi si sono verificati principalmente nei 14 giorni successivi alla vaccinazione, più spesso dopo la seconda dose e nei giovani di sesso maschile“.

Nel titolo che La Verità ha deciso di dare all’articolo su Obiang è stato dunque evidenziato il nesso temporale tra iniezioni e diagnosi e non quello di causa effetto. Su Bufale.net invece si parla di “titolo irresponsabile e tesserino da strappare“. Un giudizio, quello degli sceriffi del  web, affrettato e che non sa di verità, ma di mera speculazione per accaparrarsi qualche click in più. Sulle spalle di chi lavora seriamente e fa dell’informazione, quella vera, il proprio faro.

Amadori, nel suo articolo odierno, cerca di far luce su chi sia la redazione di Bufale.net. Come si legge sul sito stesso: “è stato fondato da Claudio Michelizza e Fabio Milella. Attualmente il servizio è composto da 4 articolisti, uno dei quali è caporedattore. Il team è formato da liberi cittadini nessuno dei quali legato ad alcun movimento né partito politico. Condizione necessaria per l’impegno da fact checker è operare sopra le parti. Bufale.net non è affiliata ad alcuna corrente politica né ad alcun personaggio pubblico“. Motivazioni quasi nobili, se non fosse che in verità questa ‘apoliticià’ tanto sbandierata non è reale. Uno dei redattori, infatti, ha creato un portale sugli anni di piombo, parlandone come “una delle epoche più vive dell’età repubblicana. Bisognerebbe spiegarlo ai familiari delle vittime…“, chiosa Porro nel suo video. In sostanza, precisa ancora Amadori, la violenza politica è considerata “quasi come reazione alla terribile strage di Piazza Fontana“. E sul punto, conclude il giornalista de La Verità, “urge un bel servizio di debuncking“.

Resta dunque da chiedersi: chi controlla i controllori? Ma soprattutto: chi sono questi controllori e sanno davvero controllare?

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