La variante Delta del coronavirus SARS-CoV-2, la piu’ diffusa nel mondo, ha dato inizio ad una nuova ondata di contagi in Italia, mettendo anche in luce i limiti dei vaccini anti-Covid, che riesce a “bucare”, favorendo così il contagio anche nelle persone vaccinate, che possono ancora finire in ospedale o addirittura morire. Proprio la variante Delta è al centro di uno studio dell’Agenzia coreana per il controllo e la prevenzione delle malattie (Kdca).
Secondo i risultati dello studio, Delta è 1,6 volte piu’ trasmissibile rispetto alla variante Alpha e quasi 2 volte rispetto al virus originale e ha una carica virale, all’insorgenza dei primi sintomi, di ben 300 volte piu’ alta del ‘primo’ SARS-CoV-2. Il Kdca precisa come la stessa carica virale peraltro diminuisca a oltre 30 volte dopo quattro giorni, a 10 volte in nove giorni, fino a raggiungere i livelli delle altre varianti dopo 10 giorni.
La ricerca ha in particolare confrontato la carica virale di 1.848 pazienti infettati con la variante Delta con 22.106 persone con altre varianti. “Piu’ e’ alta la carica virale – nota Lee-Sang-won, un funzionario del ministero della Salute sudcoreano – piu’ il virus si diffonde facilmente da persona a persona, aumentando le infezioni e le ospedalizzazioni“. Lee ha tenuto a precisare che “una carica virale di 300 volte superiore non significa 300 volte piu’ trasmissibile. Noi crediamo che il suo tasso di contagio sia di 1,6 volte in piu’ della variante Alpha e circa due volte il Coronavirus originale“.
Per evitare il diffondersi della variante Delta, il Kdca ha chiesto alla popolazione di sottoporsi a tampone immediatamente ai primi sintomi del Covid e di evitare contatti interpersonali. La Corea del sud ha ieri registrato 1.509 nuovi casi (239.287 in totale) con 2.228 morti. Ha vaccinato il 51,2% della sua popolazione di 52 milioni con almeno una dose di vaccino, mentre il 23,9% ha ricevuto entrambe le dosi.