Covid, uso improprio e sconsiderato di ivermectina negli USA: boom di casi di avvelenamento, c’è persino chi assume il farmaco destinato a cavalli e mucche

Uno studio recente ha rilevato un aumento dell'uso dell'ivermectina di 28 volte nel mese di agosto rispetto ai livelli prepandemici
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Negli ultimi mesi negli Stati Uniti sono quintuplicati i casi di avvelenamento da ivermectina, un farmaco antiparassitario: lo hanno segnalato i Centers for Disease Control and Prevention, dopo che anche l’FDA aveva emesso un “warning” relativamente al boom di uso improprio e sconsiderato “fai-da-te” del farmaco che tra l’altro è stato impiegato in alcuni ospedali degli Stati Uniti, come protocollo sperimentale di cura e prevenzione (ad esempio nell’ambito del protocollo MATH+ del dott. Varon).
Uno studio recente, hanno precisato i CDC, ha rilevato un aumento dell’uso dell’ivermectina di 28 volte nel mese di agosto rispetto ai livelli prepandemici. Conseguentemente sono cresciute le segnalazioni di avvelenamento o di ricoveri per gli effetti collaterali del farmaco.
L’ivermectina al momento non è autorizzata o approvata dall’FDA per il trattamento del Covid-19. Inoltre il National Institute of Health ha stabilito che al momento non ci sono dati sufficienti per il trattamento del Covid-19,” hanno ricordato i CDC.
Gli americani starebbero persino assumendo forme del farmaco destinate all’uso negli animali, che possono essere acquistate al banco ma non sono sicure per l’uso umano e possono causare gravi effetti collaterali, hanno sottolineato i CDC. Le forme veterinarie del farmaco destinate ad animali di grossa taglia, come cavalli e mucche, possono essere molto pericolose per le persone, in parte perché arrivano in dosi elevate o concentrate che possono provocare un sovradosaggio. I prodotti per gli animali possono anche contenere ingredienti inattivi che non sono stati studiati nell’uomo, hanno affermato i CDC.
L’ente ha anche citato l’esempio di un uomo che “ha bevuto una formulazione iniettabile di ivermectina destinata all’uso nei bovini nel tentativo di prevenire il COVID-19“. L’uomo si è recato in ospedale con confusione, sonnolenza, allucinazioni e tremori, e si è ripreso solo dopo essere stato ricoverato in ospedale per 9 giorni.
Overdose di ivermectina possono infatti causare nausea, vomito, diarrea, bassa pressione sanguigna, diminuzione della coscienza, confusione, allucinazioni, convulsioni, coma e persino la morte.
Negli esseri umani, l’ivermectina è approvata per il trattamento di alcune malattie parassitarie; una versione topica del farmaco viene talvolta utilizzata per trattare i pidocchi. Negli animali, l’ivermectina può trattare o prevenire malattie parassitarie come la filaria, riporta la Food and Drug Administration.
Proprio la FDA ha di recente pubblicato un post sul suo account Twitter sull’uso dell’ivermectina, diventato virale: “Non sei un cavallo. Non sei una mucca. Seriamente, tutti quanti. Smettetela“.

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