Marte è sempre più al centro degli obiettivi dell’esplorazione spaziale. Diverse missioni sono già in corso sul Pianeta Rosso e molte altre si preparano a partire nei prossimi anni per esplorare il pianeta e visitare anche le sue due piccole lune. Tutte queste missioni, entro questo decennio, potranno finalmente dire se Marte abbia ospitato in passato forme di vita o se le ospiti ancora.
Questo è il risultato, abbastanza ottimistico, dell’analisi pubblicata sulla rivista Science dai ricercatori Ryuki Hyodo e Tomohiro Usui, entrambi dell’agenzia spaziale giapponese Jaxa. Le missioni su Marte, spiegano i ricercatori, “potrebbero eventualmente fornire i mezzi per decifrare i diversi percorsi evolutivi della vita su Marte e sulla Terra”. Si guarda con interesse, per esempio, alla missione giapponese Mmx (Martian Moons eXploration), il cui lancio e’ previsto nel 2021 e il cui obiettivo e’ catturare e portare a Terra nel 2029 un campione della piu’ grande delle lune marziane, Phobos. Secondo gli esperti potrebbe aiutare a rilevare quelle che potrebbero essere le impronte digitali della vita in quanto potrebbe ancora imprigionare il materiale primitivo strappato alla crosta marziana in seguito all’impatto degli asteroidi.
L’altra missione per la quale ci sono molte attese e’ Mrs (Mars Sample Return) della NASA e dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). In programma nel 2026, il suo obiettivo e’ recuperare e portare a Terra nel 2030 i campioni del suolo marziano che il rover Perseverance della NASA sta cominciando a raccogliere nel cratere Jazero, che in passato ospitava un lago.