“La verifica dell’identità della persona in possesso della certificazione verde ha natura discrezionale ed è rivolta a garantire il legittimo possesso della certificazione medesima. Tale verifica si renderà comunque necessaria nei casi di abuso o elusione delle norme. Come ad esempio quando appaia manifesta l’incongruenza con i dati anagrafici contenuti nella certificazione“. E’ quanto si legge nella circolare del Viminale ‘Disposizioni in materia di verifica delle certificazioni verdi‘, firmata dal capo di Gabinetto Bruno Frattasi che chiarisce le modalità di verifica del Green pass, anche da parte degli esercenti. Inoltre “nelle suindicate fattispecie l’avventore e’ tenuto all’esibizione del documento di identità”.
L’obbligo – si legge nella circolare – incombe alla categoria di determinati soggetti che sono indicati nel comma 2 dell’articolo 13 del Dpcm del 17 giugno scorso sulle certificazioni verdi. In particolare, sono deputati alla verifica:
a) i pubblici ufficiali nell’esercizio delle relative funzioni;
b) il personale addetto ai servizi di controllo delle attivita’ di intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi, iscritto nell’elenco di cui all’art. 3, comma 8, della legge 15 luglio 2009, n. 94;
c) i soggetti titolari delle strutture ricettive e dei pubblici esercizi per l’accesso ai quali e’ prescritto il possesso di certificazione verde COVID-19, nonche’ i loro delegati;
d) il proprietario o il legittimo detentore di luoghi o locali presso i quali si svolgono eventi e attivita’ per partecipare ai quali e’ prescritto il possesso di certificazione verde Covid-19, nonche’ i loro delegati.
Dunque “i ristoratori non devono chiedere i documenti di identità ai clienti per verificare la validità del green pass“. Si precisa che l’avventore in questo caso, è però “tenuto all’esibizione del documento di identità“. Non si deve esibire il documento di identità per entrare al cinema o nei teatri. Per gli spettacoli e gli eventi sportivi “possono essere abilitati alle verifiche i cosiddetti steward, ossia il personale iscritto negli appositi elenchi dei questori”.