Eubea, o Evia, è la seconda isola più grande della Grecia dopo Creta e in queste ore sta combattendo una battaglia contro gli incendi, che proseguono in maniera incontrollata.
Sono almeno 150 le case distrutte da un violento incendio che ha circondato il monastero di San Davide e una dozzina di villaggi sull’isola greca. Lo hanno reso noto i vigili del fuoco e un funzionario locale. Gli abitanti sono stati evacuati con l’eccezione di tre monaci che hanno rifiutato di abbandonare il monastero. “Le fiamme sono alte dai 30 ai 40 metri e circondano il monastero. Stiamo soffocando a causa del fumo”, ha detto al telefono uno dei monaci all’agenzia di stampa greca Ana. Argyris Liaskos, il vicesindaco di un villaggio vicino, ha detto alla televisione Skai che “almeno 150 case sono bruciate“. L’incendio è solo uno dei circa 40 incendi che stanno devastando intere regioni della Grecia colpita da un’ondata di caldo.
La situazione, a quanto pare, è molto grave, come si legge sul giornale locale ghettomagazine.gr , i cui redattori hanno contattato telefonicamente Dimitris Hasiotis, consigliere speciale del sindaco di Mantoudi – Limni – Agia Anna. Nella comunicazione telefonica, Hasiotis ha descritto la tragica situazione che stanno vivendo i villaggi del nord di Evia e quando gli è stato chiesto quale è stata la risposta al grande incendio da parte dello stato, ha risposto “Dopo 3 ore sono apparsi 2 elicotteri“.
“Dal primo momento in cui abbiamo individuato l’incendio, il sindaco si è dato da fare e ha chiesto aiuto al Canadair, alle forze aeree e di terra, e per 3 ore nessuno è apparso. Il fuoco è durato 3 ore e dopo sono comparsi 2 elicotteri, ma poi si è fatto buoi“, ha spiegato Dimitris Hasiotis ai giornalisti. “Questa mattina hanno ripreso, volando per diverse ore. Gli elicotteri in uso, che prima erano tre, ora sono cinque. Il fuoco brucia su tre grandi fronti, in maniera incontrollata. È molto pericoloso entrare a Rovies. La situazione è molto grave, molto grave”, ha precisato il consigliere del sindaco.