La presentatrice BBC Lisa Shaw è morta a causa di una trombosi dovuta al vaccino anti Covid: dopo tre mesi la dichiarazione ufficiale del medico legale

Secondo una ricerca il vaccino di Pfizer ha le stesse probabilità di AstraZeneca di innescare coaguli di sangue: la morte di Lisa Shaw ha aperto molti interrogativi
MeteoWeb

La presentatrice della BBC Lisa Shaw, 44 anni, è morta a causa di complicazioni dovuti a coaguli di sangue causati dal vaccino anti Covid di AstraZeneca, tre settimane dopo aver avuto la prima vaccinazione. Come si legge sul Daily Mail, a stabilire la cause della morte è stato il coroner. Il medico legale ha dunque per la prima volta dichiarato ufficialmente che un vaccino anti Covid è stato la causa alla base della morte di una persona nel Regno Unito.

La 44enne, che era sana e senza patologie, e lavorava per BBC Radio Newcastle, è morta a maggio dopo aver accusato forti mal di testa dopo la sua prima dose del vaccino prodotto in Gran Bretagna. Il medico legale Karen Dilks ha riferito che le si erano formati coaguli di sangue nel cervello, i quali le hanno causato un ictus mortale. È deceduta alla Royal Victoria Infirmary di Newcastle tre settimane dopo l’iniezione.

Complessivamente ci sono stati 417 casi di coagulazione del sangue dopo il vaccino AstraZeneca su quasi 50 milioni di dosi somministrate, secondo l’autorità di vigilanza medica del Regno Unito. L’agenzia di regolamentazione dei medicinali e dei prodotti sanitari (MHRA) ha affermato che il tasso dell’evento era di circa 15 per milione di iniezioni. Settantadue britannici sono morti a causa della complicazione, ma si ritiene che il caso della signora Shaw sia il primo ad essere ufficialmente attribuito al vaccino da un medico legale.

Il disturbo della coagulazione, che sembra verificarsi con un tasso più elevato tra i giovani, ha spinto i responsabili sanitari del Regno Unito a raccomandare a tutti i minori di 40 anni di farsi inoculare Pfizer o Moderna.  Il medico legale ha dichiarato: “Il 29 aprile 2021, ha ricevuto una prima dose del vaccino AstraZeneca e, in seguito, ha sviluppato una trombosi e una trombocitopenia indotte dal vaccino, una complicanza rara e aggressiva associata al vaccino AstraZeneca, che era la causa sottostante della sua morte”.

L’inchiesta ha rivelato che Shaw era andata all’ospedale universitario di North Durham il 13 maggio, dopo aver lamentato un forte mal di testa, compresi dolori lancinanti sulla fronte e dietro gli occhi. Il medico legale ha riferito che la donna si era precedentemente lamentata del dolore su tutta la testa. Dopo che una TAC ha rivelato una trombosi del seno venoso, è stata presa la decisione di trasferirla al Royal Victoria, dove è stata inizialmente trattata con anticoagulanti e dove è stata intrapresa un’operazione per alleviare la pressione sul suo cervello, dopo che è stata rilevata un’emorragia. L’intervento chirurgico, però, non poteva risolvere la causa sottostante dell’emorragia e i rischi erano troppo grandi per cercare di rimuovere il coagulo “manualmente“.

I medici che l’hanno avuto in cura hanno dichiarato che la “causa alla base degli eventi che hanno tragicamente colpito Lisa sono state le complicazioni del vaccino AstraZeneca“.

La trombocitopenia è una condizione in cui il paziente ha un basso numero di cellule che aiutano la coagulazione del sangue, note come piastrine. La trombosi si verifica quando i coaguli di sangue bloccano le vene o le arterie ed è una delle principali cause di ictus e infarti.

Non sono stati rilevati casi di coaguli per oltre un mese, hanno dichiarato gli accademici dell’Oxford University Hospitals NHS Foundation Trust. Ma questo è principalmente dovuto al fatto che nessuno riceve più la prima dose del vaccino. Il rischio di sviluppare VITT dalla seconda iniezione, somministrata da otto a 12 settimane dopo la prima, è significativamente inferiore. Per questo motivo, i ricercatori che hanno studiato il collegamento hanno sostenuto che una terza dose avrebbe probabilmente comportato un rischio ancora minore di coaguli di sangue.

Ma non solo. Uno studio del mese scorso ha mostrato che il vaccino di Pfizer ha le stesse probabilità di innescare coaguli di sangue come quello di AstraZeneca, suscitando rabbia tra i funzionari del governo del Regno Unito. Gli scienziati hanno confrontato i tassi di trombosi tra oltre 1,3 milioni di destinatari di entrambi i vaccini in Spagna. Entrambi i sieri hanno un rischio minimo di causare coaguli di sangue, con gli scienziati che hanno definito i loro profili di sicurezza “ampiamente simili“. Il siero di Pfizer potrebbe anche avere maggiori probabilità di innescare la rara complicanza della coagulazione del sangue, suggeriscono i dati. Al contrario, il virus stesso aveva otto volte più probabilità di provocare tromboembolia rispetto a entrambi i vaccini.

I risultati vanno contro una serie di ricerche che affermano il contrario, con i capi sanitari che devono ancora scoprire un legame tra il vaccino di Pfizer e i coaguli di sangue. Le preoccupazioni per la sicurezza sul vaccino di AstraZeneca sono emerse per la prima volta a gennaio e hanno spinto le nazioni dell’UE a evitare in massa il vaccino di fabbricazione britannica.

Condividi