Si è tenuta questa mattina, in Commissione Ambiente della Camera svolge, in videoconferenza, l’audizione del capo dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, in merito ai recenti fenomeni meteorologici avversi verificatisi in Lombardia e nelle aree limitrofe, nonché sugli incendi dei giorni scorsi con particolare riguardo alla Sardegna.
“Le alluvioni e le piogge intense che si sono verificate nel Nord Italia e gli incendi sono fenomeni che stanno sancendo una spaccatura del Paese sostanzialmente in due. Ieri e anche oggi stiamo assistendo ad una serie di incendi importanti in Sicilia. Nella notte invece abbiamo assistito ad un’altra ondata di maltempo che ha colpito in particolare l’area” del Lecchese, “così come anche la zona di Como è stata particolarmente interessata da eventi di intensa pioggia e conseguenti alluvioni,” ha affermato Curcio. In particolare, in provincia di Como, “sono centinaia le potenziali frane che si possono attivare e che sono anche mappate“.
Inoltre, “tra ieri e oggi stiamo assistendo a una serie di incendi importanti in Sicilia e in particolare abbiamo aperto 13 schede Coau del comando operativo aereo unificato, sei sono proprio in Sicilia in una zona compresa tra Palermo e Messina con alcune evacuazioni preventive”.
Il 2007, il 2012 e il 2017 sono stati “anni tremendi dal punto di vista anti-incendio, che ci hanno segnato profondamente come Paese; il 2021 si sta ponendo come un anno complicato rispetto ai precedenti (2018, 2019, 2020), ma al momento non sta raggiungendo i valori terribili degli anni citati. È una situazione intermedia: un po’ peggio degli anni precedenti, ma un po’ meglio degli anni peggiori“.
L’area interessata dagli incendi nella provincia di Oristano tra il 24 e il 26 luglio è stata “tra i 10mila e i 15mila ettari: più del comune di Firenze, per fare un paragone“.
La recente ondata di maltempo “ha prodotto una serie di richieste da parte dei presidenti di Regione. Il Piemonte ha fatto richiesta di dichiarazione di stato di emergenza nazionale, così come la Lombardia e l’Emilia Romagna. Queste richieste sono attualmente in valutazione. Stiamo attendendo dalle regioni la prima documentazione e siamo disponibili anche a recarci sul posto” per le verifiche, “ma siamo in attesa di ricevere i primi elementi“.