Nei fondali di Levanzo, al largo dell’isola delle Egadi, è stato riportato alla luce un eccezionale reperto archeologico: un antico rostro risalente alla prima guerra punica. A rilevarlo sono stati gli esperti della missione americana della RPM Nautical Foundation, con la supervisione della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana diretta da Valeria Li Vigni e rappresentata a bordo della nave oceanografica Hercules da Ferdinando Maurici, in collaborazione con l’Università di Malta.
“Il rostro quasi certamente è relativo a una nave impegnata nella Battaglia delle Egadi fra Romani e Cartaginesi, con cui si concluse la prima guerra punica – dicono dall’assessorato regionale ai Beni culturali – perché è stato scoperto in un tratto di mare che già in passato aveva visto analoghi rinvenimenti”. “Un altro ritrovamento di straordinaria importanza – sottolinea l’assessore ai Beni culturali, Alberto Samonà – perché il mare delle Egadi continua a restituirci preziose testimonianze del passato, utili a ricostruire alcune vicende storiche, come la celebre battaglia del 10 marzo del 241 avanti Cristo tra la flotta romana e quella cartaginese. Questa ennesima scoperta, inoltre, dimostra come l’azione della Soprintendenza del Mare prosegua incessante con un lavoro di ricerca costante e fruttuoso. La primavera dell’archeologia in Sicilia continua, anche grazie a scoperte come questa, frutto di una proficua collaborazione con una fondazione americana e con l’Università di Malta”.
“È stato individuato il ventiquattresimo rostro nel mare delle Egadi in questa fortunata campagna del 2021 – dice Li Vigni –. Che la campagna di ritrovamento fosse così ricca lo avevamo preannunciato a fine 2020 a seguito dei 40 target registrati, ma le aspettative sono state superate con il ritrovamento, nell’arco di pochi giorni, di un relitto di nave romana con il suo carico di anfore e di questo rostro, sul quale sono state identificate le lettere L F Q P e che appare in buone condizioni”.