Clima, Draghi all’ONU: “agire ora per tutelare il pianeta, la nostra economia e le generazioni future” [VIDEO]

Intervento del premier Mario Draghi al dibattito generale della 76ª sessione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite
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La prossima settimana, 400 giovani da tutto il mondo si incontreranno a Milano per formulare le loro proposte sul contrasto al cambiamento climatico. Negli ultimi anni sono stati spesso i giovani a essere portatori di cambiamento e a spingerci a fare di più. È nostro dovere ascoltarli perché saranno loro a ereditare il pianeta”: è quanto ha affermato il premier Mario Draghi, intervenendo al dibattito generale della 76ª sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. L’Italia, ha proseguito il Presidente del Consiglio, “sostiene con convinzione il ruolo guida dell’Unione Europea nella transizione ecologica, e in particolare il suo impegno per una riduzione del 55% delle emissioni di anidride carbonica entro il 2030 e l’azzeramento delle emissioni nette entro il 2050. Tuttavia, l’UE rappresenta oggi solo l’8% delle emissioni globali, mentre i Paesi del G20 sono responsabili del 75%”. ‘La lotta al cambiamento climaticorichiede un impegno multilaterale e la cooperazione pragmatica di tutti i principali attori globali, sia le economie ricche sia quelle emergenti. Dobbiamo agire in modo incisivo, coordinato e simultaneo, ma nel rispetto delle diversità nazionali. Intendiamo raggiungere un’intesa globale per interrompere al più presto l’uso del carbone, e, coerentemente con questo obiettivo, per bloccare il finanziamento di nuovi progetti di questo tipo. Vogliamo eliminare gli incentivi ai combustibili fossili e promuovere la loro sostituzione con fonti rinnovabili”.
‘La transizione ambientale “ha dei costi significativi ed è essenziale che i governi si impegnino direttamente per aiutare cittadini e imprese a sostenerli. Ma può essere anche un motore di crescita economica. Secondo un recente rapporto dell’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili, queste potrebbero impiegare più di 40 milioni di persone entro il 2050. In Italia e nell’Unione Europea abbiamo intrapreso un percorso di riforme e investimenti – il ”Next Generation EU” – per sfruttare al meglio queste opportunità. Ci auguriamo che la ”Tavola Rotonda sul clima” promossa lunedì scorso dal Segretario Generale Guterres e dal Primo Ministro Johnson imprima ulteriore slancio al percorso di negoziazione che ci condurrà al Vertice G20 di Roma e alla COP26 di Glasgow”.

Oltre al Covid, l’emergenza che ”abbiamo posto al centro della nostra agenda di Presidenza del G20 riguarda i cambiamenti climatici. L’ultimo rapporto IPCC delle Nazioni Unite ha mostrato come, in assenza di riduzioni immediate, rapide e su larga scala delle emissioni di gas serra, non riusciremo a limitare il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 gradi rispetto ai livelli pre-industriali. Il numero di disastri naturali legati al clima è quintuplicato dagli anni Sessanta. Gli eventi meteorologici estremi sono destinati a intensificarsi nei prossimi decenni. Le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità indicano che i cambiamenti climatici causano già oggi 150.000 morti all’anno, che potrebbero diventare 250.000 tra il 2030 e il 2050. Dobbiamo agire ora, per tutelare il pianeta, la nostra economia e le generazioni future”.
In qualità di Presidenza del G20 e partner del Regno Unito nella COP26, l’Italia intende raggiungere obiettivi ambiziosi sui tre pilastri dell’Accordo di Parigi: mitigazione, adattamento e finanza. Dobbiamo ridurre il più possibile, nel prossimo decennio, la CO2 prodotta da combustibili fossili e gli altri gas clima-alteranti, incluso il metano. E dobbiamo lavorare per adattare le nostre infrastrutture agli shock sempre più frequenti e violenti dei cambiamenti climatici”.

Draghi all’ONU: “i cambiamenti climatici causano 150mila morti all’anno” [VIDEO]

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