La lava emessa dal vulcano Cumbre Vieja, sull’isola di La Palma (Canarie), in eruzione da domenica 19 settembre, ha già distrutto 589 edifici e 21 km di strade, percorrendo 258 ettari di terreno: è quanto emerge dagli ultimi dati resi noti dal sistema europeo Copernicus.
Ben 76 edifici sono stati distrutti nelle ultime 24 ore circa.
Nella mattinata di ieri il vulcano si era apparentemente quasi fermato, ma verso sera ha ripreso a sprigionare lava, comportamento considerato nella norma dagli esperti.
Secondo gli ultimi dati disponibili, una delle colate di lava del vulcano è arrivata a circa 800-1000 metri dal mare.
“La lava si trova a circa 1.000 metri dalla costa di Tazacorte“, ha spiegato Miguel Ángel Morcuende, direttore tecnico del Piano di prevenzione del rischio vulcanico delle Isole Canarie (Pevolca), in un’intervista a Canarias Radio.
Secondo Copernicus, la colonna di anidride solforosa originata dal vulcano arriverà nelle prossime nell’arcipelago delle Svalbard, situato nell’Oceano Artico.
Il Consiglio dei ministri ha approvato la prima tranche di aiuti per la ricostruzione dell’isola della Palma e un pacchetto di misure immediate per alleviare gli effetti dell’eruzione del nuovo vulcano sorto nel complesso del Cumbre Vieja. Il decreto consentirà un aiuto di 5,5 milioni di euro all’Esecutivo delle Canarie per l’acquisto di 107 abitazioni, con l’obiettivo di destinare temporaneamente o definitivamente le stesse case alle famiglie colpite dall’eruzione vulcanica. Sono previsti altri 5 milioni di aiuti per l’acquisto di beni di prima necessità, destinati anche a coloro che hanno subito perdite o danni alla loro casa.